PIPPO BAUDO «LA RAI? LA LOTTIZZAZIONE ALMENO ERA PLURALISTA»

«La Rai è di tutti gli italiani, al di là di ogni conduzione o convinzione politica. È dei cittadini che pagano il canone e quindi deve essere plurale». A parlare della tv di stato è uno che la conosce bene, Pippo Baudo, citato nel discorso di saluto finale da Luciana Littizzetto nell’ultima puntata di Che tempo che fa domenica 28 maggio. «Ho seguito l'ultima puntata di Che tempo che fa, mi è piaciuta moltissimo — ha detto il grande conduttore all’Ansa — ho apprezzato la lettera della Littizzetto che condivido pienamente. Anche l'atteggiamento di Fabio Fazio è stato molto dolce, simpatico, invitante».

Baudo esprime una serie di complimenti per quello che è stato il programma di Fazio che definisce «un programma ricco di spunti, interviste, ospiti straordinari». Non nasconde il dispiacere e dice che «è un peccato che un'esperienza simile finisca, ma se Fazio ha deciso di lasciare dopo 40 anni la Rai qualche motivo ci sarà». Per Baudo, 13 Festival di Sanremo e altrettante edizioni di Domenica in. Una figura che di fatto va di pari passo con la storia dell’Italia, della politica dell’Italia e della televisione. Baudo infine ha parlato della Rai degli anni della lottizzazione: «Era una lottizzazione intelligente, dava spazio ai rappresentanti di ogni tendenza politica e quindi era una Rai plurale. Oggi invece c'è la tendenza a volerla controllare, regolare. Il servizio pubblico deve assicurare a tutti il diritto di parola, deve mettere sul tavolo tutte le carte, poi lo spettatore sceglie quelle che vuole. Non bisogna per forza piacere a tutti — aggiunge parlando anche delle dimissioni di Lucia Annunziata — ma è necessario che tutte le idee abbiano diritto di cittadinanza. Altrimenti si fa un'offesa al pubblico, perché si parte dal presupposto che la gente a casa non sia capace di formarsi una propria idea. La libertà di scegliere è fondamentale».

2023-05-30T16:51:39Z dg43tfdfdgfd