GUILLERMO MARIOTTO E L’ACCUSA DI BODYSHAMING: «NON MI SCUSO CON ILARIA CAPPONI. NON SFILA NON PERCHé è OVERSIZE MA PERCHé NON è PIù GIOVANE»

«Scusarmi di cosa? Non ho detto nulla di offensivo».

Guillermo Mariotto, stilista di alta moda e impietoso giudice a «Ballando con le stelle» è sotto accusa. Sabato pomeriggio su Rai1, ospite fisso di «ItaliaSì!» con Mauro Coluzzi, in arte Platinette, ha avuto uno scambio di opinioni con la modella Ilaria Capponi che ha confidato i suoi trascorsi con disturbi alimentari e ha evidenziato come il mondo della moda continui a puntare ancora oggi su una magrezza spietata. La modella, finita la puntata, ha accusato entrambi di body shaming (Platinette aveva pronunciato una battuta infelice e ha chiesto scusa). Mariotto, invece, aveva ribattuto alle sue accuse al mondo della moda.

Dunque Guillermo, Platinette si è scusata con Capponi, lei no. La modella attende..

«Le scuse? E perchè mai? Io non l’ho offesa».

Ilaria Capponi, sempre sabato su Rai1, ha raccontato che vi siete conosciuti 17 anni fa, durante miss Italia, dove è arrivata terza. In quell’occasione lei le ha detto che era grassa.

« Menzogna totale, mai detta una frase del genere. Era miss Italia 2007 e in quell’anno io ero in giuria tecnica. E c’erano tante ragazze per nulla magrissime. Del resto miss Italia è diversa da una sfilata, non ci sono, nè si cercano vere e proprie modelle. I riferimenti sono altri».

Quando ha sentito queste parole che ha pensato?

«Che la signora era lì per farmi un’imboscata. E sono stato zitto. La verità è che le agenzie non la prendono perchè è già “grande”, non perchè è grassa. La moda cerca le giovanissime, ma mi sono ben guardato dal dirglielo. Se no veniva fuori pure la polemica che le avevo dato della vecchia».

Perchè un’imboscata?

«Forse per creare polemica e poter sfilare. Dirò di più: visto che ormai è diventato un caso, io la prendo a sfilare senza problemi».

Quindi a 34 anni si è già vecchie per la moda?

«A parte casi speciali di grande personalità e magnetismo, dove non conta nè l’età nè il peso, le modelle sono giovanissime. È un mestiere che ha una scadenza, come la professione del calciatore».

Capponi ha parlato di misure extra small richieste dagli stilisti

«Per i fianchi siamo sotto i 90 centimetri. Con 86 cm da Valentino ti mandano via».

Capponi dice che non lavora perchè ha una taglia 42. Che taglia ci vuole oggi per le passerelle?

«La 40. La moda è una industria che produce abiti standard che non devono essere ritoccati».

Le ragazzine spesso vengono mortificate perchè non hanno un corpo perfetto

«Il problema sono le madri. Non si ha idea di quante mamme spingono le ragazze a fare i casting per sfilare in passerella anche quando chiaramente non hanno il fisico adatto».

Dunque non è vero che la moda veicola messaggi negativi

«È un ritornello stantio»

Capponi ha raccontato dei suoi disturbi alimentari e di aver visto colleghe mangiare il cotone. Lei in trasmissione ha risposto che lei non ha mai visto cose simili.

«È vero. Ovviamente ho grande dispiacere e rispetto per la sua patologia passata, però io nel backstage delle sfilate, quando ci sono i tavoli allestiti con cibo e bevande, ho sempre visto le modelle mangiare come cavallette. Sarà perchè sono alte e si devono sostentare».

Non dica che non ha mai visto ragazze anoressiche che vogliono sfilare.

«Sì certo che le ho viste, e quando faccio i casting non le prendo perchè non voglio certo sfruttare questo disagio alimentare. Me ne accorgo purtroppo dallo sguardo, non tanto dalla magrezza».

Oggi si parla molto di body shaming (letteralmente: deridere qualcuno per il suo aspetto fisico). Qual è secondo lei la forma peggiore?

«Il tono con il quale dici le cose. Il punto è: non urtare la sensibilità. C’è tanta ipocrisia in giro. Siamo arrivati sulla Luna, ma abbiamo paura delle parole».

Il bullismo è un tema molto attuale. Lei stesso l’ha subìto da ragazzino e ne ha sofferto molto.

«Il bullismo è orrendo perchè quelle frasi malvagie di cui si è vittime da ragazzini, ti restano dentro per sempre».

Come ne è uscito?

«A un certo punto mi sono difeso, ho dovuto agire con una certa aggressività che non è in me. Non me ne vanto, ma è andata così. Ora spesso vado nelle scuole a parlare di bullismo e cerco di spiegare quanto fa male, ma dico anche che il bullo ha bisogne di cure tanto quanto il bullizzato».

Politically correct: per qualcuno una gabbia che sta togliendo libertà di espressione; per qualcun altro un dovere per cambiare certi atteggiamenti, a partire dal linguaggio.

«Per fortuna l’italiano è una lingua meravigliosa che si presta a fare giri di parole per dire cose terribili senza mai offendere. Il “latoB” è un neologismo che ho coniato io, in quel famoso miss Italia del 2007 e che non è offensivo».

Giurato di «Ballando con le stelle» da anni.

«Ho scoperto cose di me che non sapevo. Ho capito di avere l’occhio lungo nel capire che certe cose non funzionano, prima che sia evidente a tutti».

Che pensa dei social?

«Non li guardo. Non leggo. Non ho tempo. E poi sono permaloso e se parlano male di me, non ci dormo per una settimana».

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