«PECHINO EXPRESS», LE PAGELLE: BRILLI NON è «UNA FINTA BIONDA DI VANZINA» (VOTO 8), CARRARA E IL «RAGNO-PANTEGANA» (VOTO 5)

Caressa prega tutte le mattine (ma non è che sia proprio zen): voto 7.5

“Anche io sono cattolico, anzi qui prego tutte le mattine perché altrimenti sarebbe impossibile cavarsela!”. Così Fabio Caressa, mentre conversa con un autoctono che ha dato un passaggio a lui e alla dolcissima figlia Leo (Eleonora, ndr). Il telecronista avrà preso questa abitudine da quando, alla primissima puntata, un pasto a base di tartaruga gli è andato di traverso costringendolo a trascorrere l’intera tappa a rimettere anche il pranzo di Natale ‘95? Chissà. Comunque, cotanta devozione religiosa non lo rende certo più zen. In questo quarto appuntamento con Pechino Express lo vediamo infatti dare in escandescenze contro la coppia delle Amiche (Maddalena Corvaglia e Barbara Petrillo), ree di sorpassi pericolosi a tutta velocità sottoal diluvio universale a causa di un autista particolarmente spericolato. “Qui non siamo in una gara di Formula 1, eravamo su una strada di montagna. Sono infuriato, esigo un provvedimento contro di loro!”, così Caressa si sfoga con l’inviato speciale Fru. Corvaglia replica ruggendo: “Comunque voi stavate in mezzo alla strada per non farci passare!”. È vespaio. Il giornalista, alla fine, si scusa. Le Amiche un po’ meno. Padre e figlia concluderanno la tappa al secondo posto, anche grazie allo scatto finale del giornalista: “Faccio come se fosse una finale di Champion’s League, piuttosto mi strappo una gamba!”. Leo lo segue, preoccupata il giusto e divertita molto di più. Sono sempre affiatatissimi. Il Vietnam ci ha regalato due cuori di panna (anche se quello di papà è impreziosito da una spolverata di zolfo). Viaggiatori completi.

Carrara, un ragno gigante interrompe le sue boriose lezioni di cucina: voto 5

“Dovete sapere che mentre si cucina si determina la reazione di Maillard che in buona sostanza comporta…”, così Damiano Carrara, ai fornelli, ammorba un gruppo di signore vietnamite che si sono già pentite di aver dato ospitalità per la notte a lui e al fratello Massimiliano (coppia dei Pasticceri). Il nozionismo del nostro, però, viene brutalmente interrotto dalla comparsa improvvisa di un ragno sulla parete di fronte alla pentola in cui stava spadellando, un ragno dalle dimensioni horror. “Sembra una pantegana! Io non lo tocco quel coso lì!”, grida spaventato. Sarà pure questa una reazione di Maillard? Chissà. Intanto, una delle ospiti prende un utensile da cucina e allontana la bestiola, come fosse un moscerino qualunque. I Pasticceri, acciecati dalla foga d’arrivar sempre primissimi, non solo rifiutano passaggi a qualunque viaggiatore in difficoltà capiti loro a tiro, ma riescono a lamentarsi perfino quando gliene viene gentilmente offerto uno: “Non è una cosa che ci piace, preferiamo stare nella nostra gara. Però qui non c’era alternativa”. Così Carrara quando Fiordelisi li fa salire a bordo di un pullmino. Pullmino destinato a diventare sempre più sovraffollato: vi saliranno, infatti, anche Brillanti e Giganti. “Nessuno voleva prendervi a bordo, dicevamo tutti all’autista di non fermarsi, ma lui ha fatto di testa propria. Io vi dico la verità, non mi interessa di passare per buono”, spiega alla mandria di autostoppisti. Anche piantagrane, Carrara non perde occasione per dimostrare come il massimo del gioco di squadra da lui concepibile sia una partita a Campo Minato. Da solo e in una stanza buia assai, s’intende. Indigeribile.

Fiordelisi non si veste perché “senza giubbotto faccio più tenerezza”: voto 7

Tanto insopportabile allo scorso Grande Fratello Vip quanto insostituibile in questa nuova edizione di Pechino Express. Anche in questa quarta tappa, Antonella Fiordelisi si dimostra regina di memorabili picchi di ferocia. Sotto la pioggia battente, Costantino invita i viaggiatori a infagottarsi per affrontare il maltempo. Tutti eseguono ben contenti. Tutti, tranne lei che resta in canotta. Come mai? “Perché magari senza giubbotto faccio più tenerezza”, spiega languida, scontrandosi con l’assoluta indifferenza del conduttore che le replica, impermeabile: "Di certo non a me”. “Ho i piedi troppo grandi, mannaggia alla mia mamma che porta il 41!”, lamenta Fiordelisi mentre deve, per prova di gioco, calarsi nei costumi tradizionali delle contadine autoctone. Come non citare poi la metaforica lotta nel fango - o meglio, sotto la pioggia - tra Italia-Argentina e Ballerine (Maddalena Svevi e Megan Ria). Le quattro sono in perenne contrasto, a tanto così da strapparsi le extension da un secondo all’altro. Ossia tutto ciò che gli spettatori di Pechino Express bramano di vedere. La tappa in onda il 28 marzo inizia infatti subito al vetriolo con le ex Amiche di Maria De Filippi che definiscono le altre due “tra le più deboli, insieme ai Giganti”. “Non vogliamo passare per antipatiche - replica la sempre pacata Fiordelisi - ma sono appena arrivate, giudicano senza conoscere”. “E loro invece ci invidiano - ribatte piccata Svevi - va bene che abbiamo 18 anni, ma non per questo andiamo sottovalutate”. Roar.

Vedere ancora in gara i Giganti Piccinini e Ghedina è uno strazio: voto 3

Questa volta era praticamente fatta. I Giganti Kristian Ghedina e Francesca Piccinini arrivano ultimissimi e la loro agonia sembra quindi giunta al termine. Invece, per colpa delle Amiche Corvaglia e Petrillo a dover dire addio alla gara saranno i Brillanti (enorme spreco!). I due sportivi stanno ancora cercando un centro di gravità che non li renda, se non permanenti, se non altro meno vicendevolmente impertinenti. Ma falliscono a ogni passo. Non si sopportano perché lei vorrebbe viversi la gara al 100 %, mentre lui sfoggia lo sprint di un bradipo azzoppato. “Dimmi qualcosa, prendi una decisione, non posso entrare nel tuo cervello se non parli!”, lo sprona la ex pallavolista. Invano. Lo sciatore non ha voglia di partecipare già di prima mattina. E lo rende chiaro quando, al suono della sveglia, Piccinini impiega minuti cinque per farsi trovare zaino in spalla, mentre il compagno di viaggio resta in branda. “Kristian, muoviti, sei peggio di una f*ca!”, gli grida dietro la campionessa, comprensibilmente dimentica di qualunque aplomb possibile. E menomale che, in questa tappa, i due hanno pure bevuto una pozione sciamanica che prometteva di “guarirli” dall’ira. Non ha funzionato. “Eh, sarà colpa mia?”, domanda Ghedina, pure indispettito. Ebbene, sì. Continuare a vederli in gara è e sarà uno strazio. Soprattutto per Piccinini verso la quale rinnoviamo enorme solidarietà.

Brilli eliminata, è “una bestiola, non una bionda finta di Vanzina”: voto 9

Nel corso di queste quattro puntate la abbiamo vista remare coi piedi, infornare “biscotti delle stelle” e trovare alloggio per la notte in una boutique vietnamita di abiti da sposa. Ovviamente, finendo per indossarne uno anche perché: “Non ho mai avuto un matrimonio tradizionale ma ci spero ancora, eh? C’è tempo!”. Nancy Brilli e l’amico/collega Pierluigi Iorio sono stati tra le coppie più divertenti dell’edizione. Purtroppo, tocca già scriverne al passato perché i due hanno dovuto fare i bagagli al termine della quarta tappa. Le Amiche Corvaglia e Petrillo, prime classificate, hanno preso questa scellerata decisione sul destino dei “Brillanti”. Molto emotional, il confessionale d’addio dell’attrice: “Forse qualcuno conosceva una me più standard, si aspettavano di vedermi come una delle finte bionde di Vanzina. Invece io sono anche questa bestiola qua”. Adorabile, esuberante e mai ‘diva’, Brilli si è sempre sporcata le mani a Pechino Express, senza la minima esitazione. Il fatto che la sua avventura si sia già conclusa non è solo un peccato. Si tratta proprio di imperdonabile eresia.

Corvaglia e Petrillo perfette (ma il disastro finale è imperdonabile): voto 4

Sono due ex. Una, Barbara Petrillo, faceva la Letteronza, l’altra, Maddalena Corvaglia, la Velina bionda. Amiche da anni, a Pechino Express in queste quattro puntate stavano portando avanti un percorso netto, divertente, pieno di emozioni. Nell’ultima tappa, per esempio, Petrillo si schianta contro l’ostacolo della lingua dove l’idioma, però, è l’inglese. Quando un loquace autista autoctono dà loro un passaggio, dice alla coppia delle Amiche di essere un ‘farmer’ (contadino, ndr). Petrillo risponde: “Ah, anche mio padre è un cardiologo, un ‘heart doctor’!” perché pensava che ‘farmer’ significasse ‘farmacista’. Quando Corvaglia glielo fa notare, la compagna di viaggio dribbla con nonchalance: “Sì sì, infatti mio papà cura anche moltissimi contadini!”. Splendide. Pure mentre rischiano la vita, per colpa di un guidatore spericolato, tra le curve a gomito delle montagne vietnamite, facendo infuriare - non poco - Caressa. Arrivate prime al traguardo, però, fanno un disastro: al momento di scegliere chi mandare a casa tra i Brillanti (penultimi) e i Giganti (soliti fanalini di coda), optano per Brilli e Iorio. La tappa si rivela eliminatoria e questa è una perdita immane per il gioco. Macchia indelebile nel percorso delle Amiche. Avevano la chance di levare di torno la coppia meno affiatata di sempre, Ghedina e Piccinini, e hanno scelto di dire addio a quella più divertente. Perché “Nancy ci sembra un po’ stanca”, si giustificano. Certo, tutti gli altri fiorellini prativi invece… Decisione inspiegabile.

I Fratm sono “boriosi”? Intanto non sanno cosa significhi: voto 6.5

Antonella Fiordelisi ed Estefania Bernal (Italia Argentina) arrivano prime al traguardo intermedio e Costantino della Gherardesca dà loro l’occasione di far ciò che più amano: non avere mai una parola buona per nessuno. La penalità che sono chiamate a infliggere alle altre coppie di viaggiatori infatti, è presto detta: le due devono “diagnosticar loro patologie”. Per ognuno dei malanni, dall’iracondia alla boria passando per la superbia, dovranno curarsi bevendo una “pozione fatta da sciamani con soli ingredienti naturali”. E, per aspettare che faccia effetto, attendere diversi minuti prima di poter riprendere il gioco. Ai Fratm (i giovani Artem e Antonio Orefice di ‘Mare Fuori’) tocca la ‘malattia’ d’essere ‘boriosi’. “Ma che significa? È una cosa negativa?”, questa la reazione del duo che, come è giusto che sia, non riceve risposta e quindi possiamo pensare che se lo stiano ancora domandando. Nel corso della tappa, vincono pure un Malus: recuperare una bandiera del Vietnam prima di poter riprendere la corsa. “Ci stanno mettendo molto tempo, non trovi Fru? - osserva della Gherardesca - Secondo me la stanno proprio cucendo con le loro mani!”. Bello, però, l’affiatamento di questa coppia: “Fratè, guardami dentro agli occhi. Questa è una gara e ci dobbiamo aiutare a vicenda”, così si danno manforte. Orefice, poi, è maestro di sceneggiata con scasso: quando trovano un alloggio per la notte, cerca di spillare agli ospiti di turno anche un passaggio per il mattino dopo. Come? Piangendo e millantando una paternità fittizia: “Vi prego, trovateci una macchina. Devo tornare in Italia da mia figlia il prima possibile!”. Boriosi non sanno, di certo scaltri assai.

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