RAZZISMO, IL CUS CAGLIARI LICENZIA L'ALLENATORE DI CALCIO A 5: «ATTERRITI, è STATO TERRIBILE»

Arriva un brutto episodio di razzismo dal mondo del calcio, in versione a 5. L’allenatore del Cus Cagliari è stato esonerato per aver rivolto, nella sfida di martedì, «ripetutamente pesanti insulti di stampo razzisti» a un giocatore avversario, il brasiliano Sergio Rocha della Villacidrese.

A essere licenziato è stato Andrea Congiu, che ricopriva il ruolo di tecnico delle squadre maschili e femminili di futsal del Centro universitario sportivo di Cagliari. Sollevato dall’incarico con il club sardo che con una nota si è voluta scusare «profondamente con il calciatore Sergio Rocha e con la dirigenza della Villacidrese Calcio per quanto accaduto e valuterà coi propri legali come tutelarsi rispetto a questo comportamento di inaudita gravità da parte di un suo tesserato». Congiu ha cercato una difesa parlando di «ripetute provocazioni» dalle pagine dell'Unione Sarda: «Chiedo scusa per la frase. Sono stato provocato più volte dal giocatore e ho reagito malissimo. Posso garantire però che il razzismo non c'entra nulla», ma non è servito a evitare il licenziamento.

Un episodio sul quale ha preso posizione anche il presidente del Cus Cagliari, e senatore del Pd, Marco Meloni: «Sono atterrito, quello che è successo è terribile. È quanto di più lontano dai valori che ogni giorno insegniamo ai nostri ragazzi: il rispetto dell’altro e dell’avversario, e i valori di solidarietà, tolleranza e inclusione. Il razzismo non può trovare spazio né nella società né nello sport e deve essere contrastato attivamente». Non è finita qui. Perché Meloni ha poi aggiunto di aver «chiesto al presidente della Villacidrese, Matteo Marroccu, e al calciatore Sergio Rocha un incontro per scusarmi personalmente e per decidere insieme come da un episodio così miserevole possiamo trarre ispirazione per rilanciare i valori della tolleranza, dell’inclusione e di contrasto a qualsiasi forma di razzismo e di discriminazione».

Dopo la decisione del Cus Cagliari, la vittima di questa bruttissima vicenda, Sergio Rocha, 39 anni, ha voluto ringraziare così in un post pubblicato su Facebook: «Ai vertici di una società seria ci sono sempre persone serie, e voi avete dimostrato la vostra serietà e la vostra grande passione e amore per lo sport. Sin dal principio sapevamo che avreste condannato questo triste episodio. Solo così riusciamo a combattere il razzismo in tutte le sue forme, perché chi tace è doppiamente colpevole. Chapeau». Poi, su Instagram, una storia sulle note della canzone «Black or White» di Michael Jackson: «Se perdi la testa, non vinci mai».

Infine, ecco la Villacidrese: «Qualsiasi forma di discriminazione, che sia essa razziale o di altro tipo, non può e non deve essere mai tollerata, tanto meno nello sport dove i principi cardine sono l’amicizia, la solidarietà e l’inclusione”, si legge in una nota della società. E ancora: «Ringraziamo la società, la dirigenza e gli atleti del Cus Cagliari per la vicinanza mostrata a Sergio e a tutti noi». Adesso la Villacidrese Calcio, è specificato, «si riserva di adottare tutte le misure necessarie per tutelare i propri atleti, tecnici e dirigenti in modo tale che fatti di questo genere non si ripetano mai più».

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