BRUXELLES, LA POLIZIA CHIUDE LA KERMESSE DELLE DESTRE «NATIONAL CONSERVATISM» (MENTRE FARAGE ERA SUL PALCO): «MOTIVI DI ORDINE PUBBLICO»

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE BRUXELLES - Tre sedi cambiate in 48 ore e poi la sospensione da parte della polizia. È finita così la riunione dei sovranisti europei prevista a Bruxelles martedì e mercoledì e organizzata dalla Edmund Burke Foundation, un think tank di destra.

La polizia belga ha comunicato la revoca dei permessi e chiesto l’immediata chiusura della conferenza «National Conservatism» per motivi di ordine pubblico. Intorno alle 17 è prevista una manifestazione di protesta che preoccupa le autorità belghe.

L’annuncio è arrivato martedì mattina mentre i lavori erano in corso, l’evento era iniziato da circa due ore e in sala c’erano circa 400 partecipanti. Tra gli speaker attesi in questi due giorni il premier ungherese Viktor Orban, l’ex premier polacco Mateusz Moroawiecki, il leader conservatore francese Eric Zemmour. La notizia dello stop è arrivata mentre il leader della Brexit Nigel Farage era sul palco. Mercoledì era atteso sul palco per Fratelli d’Italia Nicola Procaccini e per la Lega Marco Campomenosi.

Già alla vigilia della convention gli organizzatori erano stati costretti a cambiare sede dopo che il sindaco socialista di Bruxelles Philippe Close aveva rifiutato di mettere a disposizione lo spazio e l’evento era stato spostato dal Concert Noble a un hotel nel Quartiere europeo vicino alle Istituzioni Ue. Poi un ulteriore cambio al Claridge nel centro di Bruxelles nella notte tra lunedì e martedì «dopo inammissibili intromissioni del sindaco di Etterbeck (liberale, ndr), che ha fatto pressione sull’albergo Sofitel per annullare la prenotazione», hanno spiegato gli organizzatori al sito Politico. La polizia è tornata intorno alle 12.45.

Dura la reazione dei partecipanti. «Questa è volontà della “mafia” della Commissione Ue, ma dove siamo in Cina? In Venezuela? È una vergogna, questa è mancanza di libertà di espressione. Quanto accade oggi è la prova del nervosismo delle autorità europee contro l’avanzata delle destre», ha denunciato l’eurodeputato di Vox, Hermann Tertsch. «Il Belgio è ancora una democrazia?» chiede Francesco Giubilei, direttore di Nazione Futura, il think tank italiano tra gli organizzatori della conferenza: «Siamo in una nuova sede trovata poche ore fa con le saracinesche abbassate e la polizia fuori che potrebbe fare irruzione da un momento all’altro per fermare l’evento e addirittura potrebbero togliere l’elettricità».

Nelle stesse ore l’ex premier polacco Morawiecki, vice presidente di Diritto e Giustizia (PiS), era al Parlamento Ue per una conferenza stampa nella quale ha parlato dell’ipotesi dell’ingresso di Fidesz — il partito di Orban — nel gruppo dei conservatori dell’Ecr: «Ne ho parlato con la signora Meloni e con Santiago Abascal proprio ieri — ha spiegato —. Queste sono decisioni sovrane di tutti i partiti che fanno parte della nostra famiglia Ecr. A nome del mio partito, saremmo molto felici se Fidesz si unisse a noi perché vogliamo che la nostra voce sia ascoltata». Morawiecki non ha fornito dettagli sulla posizione della premier che è la presidente dell’Ecr, sì è limitato ad auspicare che «la maggior parte, se non tutti, i partiti della mia famiglia condividano questa opinione».

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