DRONI RUSSI, MANCANZA DI PROIETTILI E PEZZI DI RICAMBIO: LE DIFFICOLTà DELL'ARTIGLIERIA DI KIEV

L’offensiva russa nel sud e nell’est dell’Ucraina avanza lenta e costante. Diversi villaggi nel Donbass sono caduti in mano agli invasori e gli sforzi delle truppe di Putin si stanno concentrando sulle ultime grandi città della regione. Le forze di Kiev stanno cercando di rallentare l’avanzata nemica, ma sono costrette a utilizzare in capacità minime una delle colonne portanti del loro sistema difensivo: l’artiglieria.

Il fuoco di controbatteria, infatti, è fondamentale per sopprimere il cannoneggiamento degli obici russi che bombardano le postazioni ucraine per aprire la strada alla fanteria. Diversi equipaggi di semoventi forniti dall’Occidente sono stati intervistati da Reuters e tutti hanno riportato due problemi fondamentali: la scarsità di munizioni e la presenza costante di droni di Mosca. “Ci sono stati attacchi prima, ma non nella stessa misura”, ha affermato il comandante di una squadra che opera un Panzerhaubitze 2000 tedesco e parte della 43esima brigata di artiglieria. “Ora fa davvero paura”. Il soldato si è identificato con il suo nome di battaglia, Lyova, e ha raccontato come la sua unità sia stata colpita quattro volte da velivoli senza pilota Lancet, ma la corazza dell’obice di Berlino ha salvato gli uomini da ferite gravi.

“A volte capita che ci sia molto lavoro per la giornata, ma non possiamo muoverci perché c'è sempre qualcosa che vola sopra”, ha commentato un altro ufficiale, Andriy Stavnychyi, sottolineando come i droni da ricognizione russi Orlan e Supercam costituiscano un pericolo maggiore rispetto ai radar dell’artiglieria nemica. Le batterie occidentali sono diventate un bersaglio prioritario delle forze del Cremlino e, per contrastare i droni, gli uomini di Kiev avrebbero bisogno di più sistemi di guerra elettronica. In loro assenza, sono costretti a spostare gli obici da un nascondiglio all’altro, scavati in profondità e mimetizzati con telai in legno e coperture arboree. Anche questi stratagemmi, però, non sono infallibili. Il caposquadra Lyova ha riferito che il sistema d’artiglieria Krasnopol a guida laser ha colpito uno dei punti in cui era stato nascosto il Panzerhaubitze, senza danneggiarlo in modo grave.

Oltre ai droni, la carenza di proiettili costringe gli ucraini a spararne solo tra gli otto e i 15 al giorno, un numero decisamente non sufficiente a bloccare l’avanzata nemica. In particolare, mancano le munizioni a lunga gittata che permetterebbero alle forze di Kiev di colpire le batterie russe schierate molto indietro rispetto alla linea del fronte. Altra grande sfida per i difensori è la scarsità di pezzi di ricambio, soprattutto per quanto riguarda i sistemi di navigazione. Secondo Andriy Stavnychyi, componenti di obici italiani e olandesi sono compatibili con quelli tedeschi, “ma anche se ci fossero pezzi e proiettili, ci sarebbe il problema degli 'uccelli' nemici. Tutto deve funzionare insieme in un sistema: la guerra elettronica e la sorveglianza, l'artiglieria. Allora la nostra percentuale di colpi sarebbe molto più alta”.

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