ISRAELE - HAMAS IN GUERRA, LE NOTIZIE DI OGGI | ATTACCO ISRAELIANO AD ALEPPO, GALLANT: «ESTENDEREMO L'OFFENSIVA A NORD CONTRO HEZBOLLAH»

• È il 170° giorno di guerra: «Almeno 32.552 persone uccise» a Gaza e 74.518 ferite dal 7 ottobre. • Netanyahu: «Israele si sta preparando per entrare a Rafah». • Hamas: «Poco ottimisti su un accordo per il cessate il fuoco». • Oms: «La carestia incombe su Gaza».

Ore 17:54 - Ex generale israeliano Avivi: «Ringrazio Meloni, serve forte posizione dell'Italia contro l'Iran»

«Hamas è un pericolo anche per l'Italia, l'operazione a Rafah è inevitabile. A Gaza nessuna carestia, gli aiuti arrivano»

Ore 17:03 - Mosca: «Raid israeliani sulla Siria inaccettabili»

Mosca ha definito «inaccettabili» i bombardamenti israeliani della notte scorsa sulla Siria. «Tali azioni aggressive contro la Siria costituiscono un'aperta violazione della sovranità di questo Paese e delle norme fondamentali della legge internazionale», e possono portare a «conseguenze estremamente pericolose», ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata dall'agenzia Ria Novosti.

Ore 16:42 - Israele: «Un altro soldato ucciso a Gaza, il bilancio sale a 254»

Un soldato israeliano - Alon Kodriashov, della unità scelta Egoz, 21 anni - à rimasto ucciso oggi nel corso di combattimenti avvenuti nel sud della striscia di Gaza. Con la sua morte sale a 254 il bilancio dei militari israeliani caduti sul terreno dal 27 ottobre, ossia dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza. L'incidente in cui ha trovato la morte, precisa Ynet, è avvenuto mentre il militare si trovava assieme con i compagni all'ultimo piano di un edificio situato nel rione Amal di Khan Yunis, dove l'esercito opera da 5 giorni. Un razzo Rpg sparato da uno dei miliziani locali è esploso in mezzo ai soldati provocando il ferimento di altri 16 di loro, sei dei quali versano in condizioni gravi. Mentre i combattimenti proseguivano i feriti sono stati evacuati con elicotteri verso gli ospedali più vicini in Israele.

Ore 16:28 - Clinton e Obama a New York con Biden per la raccolta fondi, ma i manifestanti pro-Gaza contestano il presidente

(di Viviana Mazza, corrispondente da New York) Tre presidenti con una missione: sconfiggere Trump. Barack Obama e Bill Clinton hanno affiancato ieri Joe Biden a New York sul palcoscenico del Radio City Music Hall, all’evento di raccolta fondi più importante di questa campagna elettorale e della sua carriera politica. Di fronte a 5.000 persone, sono entrati sulle note di “Born to Run” di Bruce Springsteen. A intervistarli c’era il comico Stephen Colbert, mentre l’attrice Mindy Kaling presentava la serata, con spettacoli musicali di Queen Latifah, Lizzo, Lea Michele, Cynthia Erivo e Ben Platt. A pianificare l’evento ha dato una mano Anna Wintour. I biglietti in piccionaia costavano 250 dollari, chi voleva una foto con i tre presidenti ha pagato 100.000 dollari (a scattarle era la celebre Annie Leibovitz). Al costo di 250.000 o 500.000 si entrava alla reception privata e all’after party. L’incasso supera i 25 milioni di dollari. (...) Leggi qui l'articolo completo

Ore 15:34 - Gallant: «Israele estenderà l'offensiva a nord contro Hezbollah»

Israele «estenderà la sua offensiva al nord e aumenterà gli attacchi» contro gli Hezbollah. Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant in un incontro al Comando nord dell'esercito. Gallant ha aggiunto che l'azione di Israele «sta diventano più offensiva che difensiva e arriveremo ovunque Hezbollah si trovino. Beirut, Baalbek, Tiro, Sidone e per tutta la lunghezza del confine: e in posti più lontani, come Damasco». Oggi Israele ha colpito Vicino Aleppo in Siria dove, secondo un ong, i morti sono 42, tra cui un alto comandante di Hezbollah.

Ore 15:15 - Il capo dell'esercito iraniano riceve Haniyeh: «Attacco 7/10 motivo di orgoglio»

Il capo di Stato Maggiore delle Forze Armare iraniane, Mohammad Bagheri, ha ricevuto a Teheran il leader of Hamas, Ismail Haniyeh. Lo rende noto l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, sottolineando che Bagheri ha espresso il suo apprezzamento per come Hamas stia combattendo contro Israele. Il generale iraniano ha quindi descritto il massacro compiuto da Hamas in Israele lo scorso 7 ottobre come «un’operazione che è motivo di orgoglio per aver smantellando il mito dell’indistruttibilità del criminale Israele e per aver reso la Palestina una questione prioritaria per il mondo islamico e per il mondo intero». Haniyeh, capo del politburo di Hamas, si trova in Iran per la seconda volta dallo scoppio della guerra a Gaza. Ha incontrato esponenti politici di spicco e la Guida spirituale dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, a Teheran.

Ore 14:55 - Hamas denuncia raid contro stazione polizia a Gaza City, 17 morti

E’ di almeno 17 morti il bilancio di un raid condotto contro una stazione della polizia nel quartiere di Shujaiya, a Gaza City. Lo ha riferito il governo di Hamas nella Striscia sul social X, accusando Israele di aver commesso «un massacro». «Condanniamo i crimini commessi dall’esercito di occupazione israeliano e il suo continuo prendere di mira le forze di polizia civili che forniscono servizi umanitari al nostro popolo palestinese», ha dichiarato Hamas, secondo quanto riporta al-Jazeera. «Riteniamo l’Amministrazione americana, la comunità internazionale e l’occupazione israeliana pienamente responsabili di questi crimini in corso», ha aggiunto.

Ore 14:28 - Netanyahu approva invio delegazioni in Qatar ed Egitto

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato con i capi del Mossad e dello Shin Bet e ha approvato la partenza per Doha e Il Cairo di delegazioni di alto livello per proseguire i negoziati su un possibile accordo sulla sospensione delle ostilità nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito oggi l’ufficio del premier in un comunicato. Netanyahu ha parlato con il capo del Mossad, David Barnea, e il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e ha detto loro che avranno “spazio per operare” nei prossimi negoziati al Cairo e Doha. Come ricorda il Times of Israel, a Doha era rimasta una delegazione di medio livello del Mossad dopo il rientro di Barnea in Israele all’inizio della settimana.

Ore 13:52 - Unrwa: «Israele consenta la consegna di aiuti umanitari»

«L'ordine vincolante rinnovato ieri dalla Corte di giustizia internazionale ricorda con durezza che la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è causata dall'uomo e sta peggiorando. Può tuttavia ancora essere invertita. L'ordine invita lo Stato di Israele a cooperare con le Nazioni Unite per facilitare la consegna degli aiuti umanitari urgentemente necessari a Gaza. Cooperazione significa che Israele deve revocare la sua decisione e consentire all'Unrwa di raggiungere quotidianamente il nord di Gaza con convogli di cibo e aprire ulteriori valichi terrestri. Le condizioni di oltre 2 milioni di persone stanno peggiorando». Lo ha scritto su X il commissario generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini.

Ore 13:41 - Netanyahu: «Nei prossimi giorni delegazioni israeliane a Doha e al Cairo»

«Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha conversato con il capo del Mossad David Barnea e con il capo dello Shin Bet (sicurezza interna, ndr) Ronen Bar e li ha autorizzati ad inviare nei prossimi giorni proprie delegazioni a Doha e al Cairo, con un ampio potere di decisione nella prosecuzione delle trattative sugli ostaggi». Lo ha reso noto l'ufficio del premier.

Ore 13:31 - Ortodossi in Israele indignati per il blocco dei fondi dalla Corte Suprema

I leader ortodossi hanno accolto con sgomento e con collera l'ordinanza provvisoria pubblicata la scorsa notte dalla Corte Suprema che impedisce al governo di finanziare a partire dal 1 aprile gli stipendi mensili di migliaia di allievi dei collegi rabbinici. Ciò come conseguenza dell'insuccesso da parte del governo di Benyamin Netanyahu di elaborare entro la scadenza prestabilita (fissata la scorsa estate) una nuova legge di riforma relativa alla esenzione dalla leva degli ebrei ortodossi, accompagnata però dal graduale reclutamento di `quote´ di giovani timorati che abbiano lasciato il mondo delle `yeshivot´. Gli ebrei ortodossi sono rappresentati nel governo Netanyahu con due partiti e i loro mezzi stampa riflettono oggi l'atmosfera incandescente che sin respira tra il loro pubblico. «Con una decisione prepotente, la Corte Suprema ha affondato i propri artigli nel mondo della Torah», titola Ha-Mevasser. Ieri Netanyahu ha detto alla Corte Suprema di essere stato assorbito dalla guerra negli ultimi mesi e ha chiesto dunque una proroga di 30 giorni per trovare una soluzione concordata della questione. Ha anche assicurato le istituzioni religiose che troverà comunque le risorse finanziare per far fronte alle loro necessità immediate.

Ore 13:21 - 45 bambini palestinesi feriti a Gaza trasferiti in Algeria

Quarantacinque bambini palestinesi e sei algerini feriti a Gaza, e 67 accompagnatori, sono arrivati ieri sera all'aeroporto militare di Boufarik, a sud di Algeri, provenienti dal Cairo, in Egitto, a bordo di due aerei medicalizzati dell'aviazione militare algerina, per essere curati negli ospedali dell'esercito. È quanto afferma la Mezzaluna Rossa algerina in un comunicato pubblicato su Facebook nella tarda serata di ieri, precisando che l'operazione è avvenuta in attuazione dell'iniziativa del presidente della Repubblica, Abdelmadjid Tebboune, annunciata alcune settimane fa. Al loro arrivo, i bambini feriti sono stati accolti da un'équipe governativa composta dai ministri della Sanità, della Solidarietà e dei Moudjahidines (i veterani), dall'ambasciatore palestinese in Algeria, Fayez Abu Eita, e dalla direttrice della Mezzaluna Rossa algerina, Ibtissam Hamlaoui. La responsabile della Mezzaluna Rossa algerina ha affermato che i 45 feriti hanno riportato ferite da moderate a gravi e che saranno curati dai servizi medici dell'esercito in Algeria. L'iniziativa del presidente algerino mira a «prendersi cura di 450 bambini palestinesi feriti, affinché possano ricevere cure per le loro ferite e per gli effetti dei bombardamenti sionisti che hanno colpito i civili palestinesi nella Striscia di Gaza».

Ore 13:13 - L'Alta corte di Israele: «Il primo aprile finiscono le esenzioni dalla leva per gli ultraortodossi»

Dal primo aprile anche gli ultraortodossi potrebbero essere chiamati al servizio di leva nell'esercito israeliano. Con una decisione che potrebbe avere importanti conseguenze per la società e il governo, l'Alta corte israeliana ha emesso nella tarda sera di ieri un ordine provvisorio che vieta il versamento di fondi pubblici alle yeshiva, i seminari religiosi, sottolineando che dal primo aprile il quadro legale per l'esenzione dal servizio militare cessa di esistere. La questione divide da tempo Israele ed è tanto più lacerante ora che il servizio militare - quasi tre anni per gli uomini e due per le donne - significa andare a combattere a Gaza. Già a fine 2018 il governo Netanyahu cadde su questa questione, innescando una crisi politica che portò a cinque elezioni in quattro anni. L'anno scorso un provvedimento del governo aveva rinviato tutto fino al 31 marzo 2024. E anche ora il governo non è riuscito a trovare un compromesso che soddisfi tutti: Il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz minaccia di andarsene se verrà approvata un'altra estensione dell'esenzioni della leva per gli `haredi´, i partiti ultraortodossi sono pronti a fare altrettanto se l'esenzione non sarà rinnovata. Senza accordo, il primo ministro Benyamin Netanyahu aveva chiesto ieri alla corte un rinvio di un mese. L'esenzione dalla leva militare per i giovani haredi che studiano la Torah nelle yeshiva fu decisa con la fondazione dello stato d'Israele, ma all'epoca si parlava di poche centinaia di persone. Da allora gli ultraortodossi, che fanno tantissimi figli, sono diventati il 12-13% della popolazione. Ogni anno, scrive Times of Israel, circa 13mila maschi ultraortodossi raggiungono l'età della leva, ma solo il 10% si arruola. Chi studia la Torah non solo evita il servizio militare, ma viene anche stipendiato dallo stato. Secondo l'ufficio della procura di Stato, il primo aprile saranno 63mila gli studenti delle yeshiva a essere legalmente soggetti al servizio di leva. Al momento, circa 1500 yeshiva ricevevano fondi per 56.500 studenti, ma il provvedimento dell'Alta corte ne blocca l'erogazione.

Ore 13:10 - Missili Hezbollah su Israele «per vendicare il raid su Aleppo»

In risposta agli attacchi israeliani su Aleppo, in Siria, nei quali, secondo fonti locali, sono stati uccisi 6 combattenti di Hezbollah, il movimento armato libanese ha poco fa annunciato di aver sparato alcuni missili Burkan contro la base militare israeliana in Alta Galilea. La tv al Manar dello stesso Partito di Dio libanese afferma di aver colpito base di Biranit, sede della 91ma divisione dell'esercito di Israele a ridosso della linea del fronte, poco distante dal villaggio cristiano libanese di Rameish.

Ore 12:59 - Hezbollah conferma la morte del suo capo dell'unità missilistica

Hezbollah ha poco fa confermato l'uccisione di Abed Ahsan Naim, 49 anni, originario del sud del Libano, definendolo però semplicemente un «combattente», e non fornendo ulteriori dettagli circa il suo presunto ruolo di spicco nei quadri militari del movimento armato libanese. In precedenza era stato riferito di un attacco israeliano condotto con un drone armato contro una vettura che viaggiava stamani nella regione di Tiro, nei pressi della cittadina di Bazuriye.

Ore 12:50 - Israele: «Ucciso capo dell’unità di lancio razzi Hezbollah»

L’esercito israeliano ha confermato l’uccisione in un raid nell’area di Bazouriye in Libano di «Ali Abed Akhsan Naim, vicecomandante dell’unità che si occupa del lancio di razzi di Hezbollah». Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui l’uomo «era considerato una significativa fonte di conoscenza per l’organizzazione terroristica e leader nel campo dei razzi». «Era anche - ha continuato la stessa fonte - uno dei leader per il lancio dei razzi a testata pesante e responsabile della conduzione e della pianificazione di attacchi contro civili israeliani».

Ore 12:03 - Israele: «Nove camion di aiuti del Pam a Gaza nella notte»

Nove camion carichi di aiuti umanitari gestiti dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite hanno aggiunto ieri notte il nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce su X l’ente del ministero israeliano della Difesa responsabile per gli affari civili nei territori palestinesi (Cogat). Quarantasette camion di aiuti hanno sinora raggiunto il nord di Gaza attraverso una nuova strada aperta dalle forze israeliane di difesa (Idf) all’inizio di marzo.

Ore 11:52 - Giappone riprenderà finanziamenti agenzia Unrwa a Gaza

Il Giappone si appresta a riprendere i finanziamenti all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Yoko Kamikawa nel corso di un incontro a Tokyo con il responsabile dell’ente che coordina gli aiuti umanitari a Gaza, Philippe Lazzarini, durante il quale si è discusso delle misure adottate dall’agenzia per rafforzare la governance e la trasparenza. «Il Giappone e l’Unrwa hanno confermato di voler coordinare gli sforzi necessari a riavviare il contributo del nostro Paese», ha reso noto il ministero degli Esteri in un comunicato. Secondo i media nipponici, la ripresa dei finanziamenti sospesi è prevista per la prima metà di aprile. Il Giappone, che è il sesto contributore dell’agenzia, a fine gennaio si era unito a più di una dozzina di Paesi per sospendere gli aiuti economici dopo le accuse di Israele a 12 impiegati, tra i circa 13mila dipendenti dell’agenzia, di aver preso parte agli attentati terroristici coordinati da Hamas allo stato ebraico lo scorso 7 ottobre.

Ore 10:50 - Houthi: «In tutto attaccate 86 navi, azione Usa inefficace»

Sono in tutto 86 le navi attaccate dagli Houthi dello Yemen nel Mar Rosso da novembre scorso a oggi. A renderlo noto è stato il leader del movimento sciita yemenita, Abdulmalik Al-Houthi, con un discorso andato in onda sulla televisione e megafono del gruppo, al Masirah, in cui rivela che le forze navali di Usa e Inghilterra hanno effettuato 13 attacchi contro lo Yemen solo nell’ultima settimana. L’esponente Houthi descrive tali attacchi Usa come «inefficaci», poiché non avranno nessuna conseguenza sulle attività del movimento sciita sostenuto dall’Iran. In base a quanto reso noto solo questa settimana sono stati effettuati 9 attacchi e un totale di 10 «operazioni» contro la città israeliana di Eilat, in cui sono stati utilizzati 37 razzi e droni. Nel suo discorso, Abdulmalik Al Houthi è tornato a chiedere la fine degli attacchi di Israele su Gaza.

Ore 10:49 - Siria, bilancio raid sale a 42 morti, «tra loro 6 membri Hezbollah»

È salito a 42 morti, tra cui sei presunti membri di Hezbollah, il bilancio del raid attribuito a Israele che ha preso di mira la provincia di Aleppo, nel nord della Siria. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione basata nel Regno Unito che ha fonti nel Paese arabo, secondo cui si tratta del più pesante raid israeliano sulla Siria degli ultimi tre anni. Secondo l’Osservatorio, i miliziani di Hezbollah sono stati uccisi da un missile che ha colpito un magazzino della milizia e un centro di addestramento nella zona di Jibreen, vicino all’aeroporto internazionale di Aleppo. I bombardamenti israeliani hanno preso di mira anche «fabbriche di difesa» ad al-Safirah e ci sono state esplosioni a Kafr Joum, a ovest di Aleppo.

Ore 10:18 - Hezbollah rivendica lancio di razzi su Fattorie di Shebaa

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato poco fa il lancio di razzi contro postazioni militari israeliane nell’area delle Fattorie di Shebaa, area contesa tra Libano, Siria e Israele. Lo comunica la tv al Manar dello stesso movimento armato libanese alleato di Hamas e dell’Iran.

Ore 10:08 - Arabia Saudita accoglie con favore nuove misure Corte dell’Aia contro Israele

Il ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita ha accolto con favore le misure provvisorie emesse ieri dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aia per aumentare il flusso di aiuti nella Striscia di Gaza, nonché l’apertura dei punti di passaggio via terra per facilitare l’accesso dei soccorsi. «Il Regno dell’Arabia Saudita conferma il suo sostegno a tutti gli sforzi volti a fornire aiuti umanitari piu’ urgenti per evitare l’esacerbazione della crisi a Gaza», si legge nella dichiarazione pubblicata oggi dal dicastero, in cui la diplomazia saudita rinnova l’appello alla comunità internazionale affinche’ prenda ulteriori misure immediate per fermare «le violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto umanitario e per attuare la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco».

Ore 10:08 - Ministero Sanità Hamas: «32.623 morti palestinesi dal 7 ottobre»

E’ salito a 32.623 morti e 75.092 feriti il bilancio delle vittime dall’inizio delle operazioni delle Forze di difesa israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza cominciate il 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco di Hamas contro lo Stato ebraico. Lo ha reso noto il ministero della Sanita’ di Gaza, gestito dal movimento islamista palestinese, aggiungendo che nelle ultime 24 ore sono morte 71 persone e 112 sono rimaste ferite. Questi dati non possono essere verificati in maniera indipendente e includono sia vittime civili che membri di Hamas. Secondo quanto riferito dalle autorita’ israeliane, nelle operazioni lanciate a Gaza sono stati uccisi 13 mila miliziani, mentre i militari israeliani morti sono in totale 591, di cui 253 durante l’operazione di terra nella Striscia iniziata a fine ottobre scorso.

Ore 09:25 - Teheran condanna raid in Siria: «Intervenga Consiglio Sicurezza Onu»

Il governo iraniano ha condannato il raid, attribuito a Israele, condotto nella notte nelle vicinanze della città di Aleppo, nel nord della Siria, e in cui sono morti decine di soldati siriani. In un punto stampa, il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, ha definito gli attacchi «violazioni del diritto internazionale e della sovranità siriana» e ha parlato di raid che «minacciano la pace globale». Il portavoce ha anche esortato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad agire contro queste «aggressioni».

Ore 08:48 - Libano, media: «Presunto attacco drone di Israele nella zona di Tiro, almeno un morto»

Un attacco di un presunto drone delle Forze di difesa di Israele ha colpito un veicolo sulla strada di Bazouriyeh, nel distretto di Tiro, nel sud del Libano. Lo ha riferito l’emittente di proprietà saudita «Al Arabiya», secondo cui l’attacco avrebbe provocato almeno un morto.

Ore 08:35 - Israele: «Operazione nello Shifa prosegue per il nono giorno»

L’esercito israeliano prosegue per il nono giorno consecutivo le operazioni negli edifici dell’ospedale Shifa di Gaza, dove afferma di aver già eliminato circa 200 membri di Hamas e della Jihad islamica, fra cui anche esponenti di spicco. Secondo la radio militare un certo numero di ricercati sono ancora barricati armati in uno degli edifici e l’esercito li stringe d’assedio. La emittente ha aggiunto che la operazione non terminerà fino a quando abbiano deposto le armi ed è possibile, ha avvertito, che in assenza di altre scelte l’edificio sarà dinamitato. «Ieri sono stati eliminati diversi terroristi e sono stati trovati depositi di armi», ha aggiornato il portavoce militare secondo cui l’operazione si svolge finora «in maniera precisa, e circoscrive i danni ai civili, allo staff medico, ai pazienti ed ai macchinari». Nel resto della Striscia di Gaza, ha aggiunto il portavoce militare, l’esercito ha operato anche ieri a Khan Yunis (nel rione Amal e nella località di Qarara) e nel vicino campo profughi di Nusseirat. Nel settore centrale della Striscia sono stati inoltre distrutti numerosi razzi che erano puntati verso Israele.

Ore 08:18 - Il video dell’attacco israeliano ad Aleppo

Ore 08:06 - Biden: «Paesi arabi pronti a riconoscere pienamente Israele»

Il presidente Usa, Joe Biden, ha affermato che l’Arabia Saudita e altri Paesi arabi sono «pronti a riconoscere pienamente Israele» durante un discorso nel corso di un evento per la raccolta fondi elettorali al Radio City Music Hall di New York, secondo i giornalisti presenti. Lo riporta la Cnn. «Non entrerò nei dettagli adesso. Ma ho lavorato con i sauditi e con tutti gli altri Paesi arabi, inclusi Egitto, Giordania e Qatar. Sono pronti a riconoscere pienamente Israele, riconoscere pienamente Israele per prima volta», ha detto l’inquilino della Casa Bianca. «Ma deve esserci un piano post-Gaza, e deve esserci una soluzione a due Stati, non deve avvenire oggi, ma deve esserci un progresso, e penso che possiamo farlo», ha aggiunto. Joe Biden al Radio City Music Hall di New York

Ore 07:43 - Biden: «Rabbia Israele comprensibile, ma troppe vittime innocenti»

«Ci sono troppe vittime innocenti, israeliane e palestinesi. Dobbiamo fornire più cibo, medicine e rifornimenti per i palestinesi». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlando della guerra nella Striscia di Gaza durante un evento di raccolta fondi a New York. Biden ha sottolineato che «non possiamo dimenticare che è in gioco l’esistenza stessa di Israele. Gli israeliani sono stati massacrati. Immaginate se ciò accadesse negli Stati Uniti. È comprensibile che Israele abbia una rabbia così profonda. Ma dobbiamo fermare lo sforzo bellico che causa una significativa morte di civili innocenti».

Ore 07:27 - Onu: «Israele deve consentire passaggio aiuti a Gaza»

Israele si è difesa, affermando che le accuse di blocco degli aiuti sono “infondate”. Ha inoltre negato le accuse di genocidio presentate dal Sudafrica e ha puntato il dito contro l’Onu per i problemi sulla distribuzione degli aiuti a Gaza. Lasentenza della corte dell’Aia arriva dopo che il Sudafrica ha chiesto di rafforzare l’ordine emesso a Israele a gennaio di adottare tutte le misure per prevenire atti di genocidio a Gaza. La Corte internazionale di giustizia emette ordini vincolanti, tuttavia il tribunale non è dotato di strumenti per costringere a metterli in pratica.

Ore 06:53 - Siria: «Sono 38 i morti nell’attacco israeliano ad Aleppo»

Gli attacchi israeliani di questa notte sulla città siriana settentrionale di Aleppo hanno ucciso 38 persone, tra cui cinque membri del gruppo armato libanese Hezbollah: lo affermano fonti della sicurezza locale, citate dall’agenzia di stampa britannica Reuters.

Ore 05:06 - Usa: Israele non ha ricevuto tutte le armi che ha richiesto

L’ufficiale di più alto rango delle forze armate degli Stati Uniti ha dichiarato che Israele non ha ricevuto tutte le armi che ha richiesto, in parte perché la limitazione di scorte di alcune di esse potrebbero compromettere la preparazione dell’esercito Usa. «Anche se li abbiamo supportati con le nostre dotazioni, non hanno ricevuto tutto ciò che hanno chiesto», ha affermato il generale capo dello stato maggiore congiunto americano Charles Q. Brown citato dai media internazionali. «In parte ciò è dovuto al fatto che hanno chiesto cose che non abbiamo la capacità di fornire o non siamo disposti a fornire in questo momento», ha specificato Brown parlando a un evento ospitato dal Defense Writers Group. Un portavoce di Brown ha specificato in seguito che i commenti del generale si riferivano a «una pratica standard prima di fornire aiuti militari a uno qualsiasi alleato e partner» degli Usa. «Valutiamo le scorte statunitensi e ogni possibile impatto sulla nostra preparazione nel determinare la nostra capacità di fornire l’aiuto richiesto», ha dichiarato in una nota il capitano Jereal Dorsey. «Non c’è alcun cambiamento nella politica americana: gli Stati Uniti continuano a fornire assistenza in termini di sicurezza al nostro alleato Israele mentre si difende da Hamas», ha aggiunto Dorsey.

Ore 03:23 - Siria: «Decine di morti nel raid israeliano su Aleppo»

Il Ministero della Difesa siriano afferma che diversi civili e militari sono stati uccisi in seguito ad attacchi dell’esercito israeliano e di un gruppo militante nella città settentrionale di Aleppo. L’Osservatorio siriano per i diritti umani parla da parte sua di circa 30 morti.

Ore 03:18 - Al Jazeera: 8 morti in attacco israeliano sul campo profughi di Maghazi

L’emittente araba Al Jazeera afferma che almeno otto persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito stanotte una casa del campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza.

Ore 03:15 - Manifestanti pro-Gaza interrompono evento di Biden a New York

I manifestanti pro-Gaza hanno interrotto l’evento per la raccolta fondi a New York al quale partecipano Joe Biden, Barack Obama e Bill Clinton. «Avete sangue sulle vostre mani», ha urlato una persona dalla platea mentre altri accusavano i tre presidenti Usa di essere «fuori di testa».

Ore 02:56 - Ecco il video delle esplosioni ad Aleppo, in Siria

Ore 02:22 - Siria, esplosioni nell’aeroporto di Aleppo: «Attacco israeliano»

Grandi esplosioni vengono segnalate ad Aleppo, nel nord della Siria, in quello che viene descritto come un attacco israeliano. L’attacco avrebbe preso di mira l’aeroporto principale della città, bersaglio negli ultimi anni a causa di altri attacchi israeliani. Video non verificati mostrano una grande palla di fuoco che si innalza sulla città.

Ore 02:20 - Usa, distrutti sul Mar Rosso 4 droni lanciati dai ribelli Houthi

Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) riferisce che le sue forze hanno distrutto con successo quattro droni lanciati dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen. I droni, spiega una nota, «erano diretti contro un’imbarcazione della Coalizione e una nave da guerra statunitense ed erano impegnati in un’azione di autodifesa sul Mar Rosso. Non sono stati riportati feriti o danni alle navi statunitensi o della coalizione».

Ore 01:36 - Militante Jihad islamica ammette di aver stuprato un’israeliana il 7 ottobre

Un militante della Jihad islamica avrebbe ammesso di aver violentato una donna israeliana durante il massacro del 7 ottobre e di aver ucciso civili. Lo riferisce l’unità 504 della direzione dell’intelligence dell’Israeli Defense Forces. Manar Mahmoud Muhammad Kasem, agente della forza navale dell’organizzazione terroristica della Jihad islamica, è stato arrestato all’inizio di marzo dai soldati dell’Unità 504 che operavano sotto la 98a divisione nella zona di Khan Yunis. Nel suo interrogatorio, ha descritto dettagliatamente le atrocità commesse, secondo lui: «Il diavolo si è impadronito di me, l’ho adagiata, ho cominciato a spogliarla e ho fatto quello che ho fatto».

Ore 00:42 - Agenzia Wafa: 12 morti in attacco israeliano contro una casa a Kahn Yunis

L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 12 persone sono morte in un bombardamento aereo israeliano che ieri sera ha colpito una casa vicino Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Vittime vengono segnalate anche a Jabalia, nel nord dell’enclave palestinese.

Ore 00:31 - Politico: Usa, ipotesi di una forza multinazionale per «stabilizzare» Gaza

Responsabili del governo americano stanno esplorando opzioni per finanziare una forza multinazionale o guidata dai palestinesi per «stabilizzare» Gaza una volta terminata l’invasione israeliana. Lo riferisce Politico, citando funzionari della Casa Bianca e del Pentagono. I colloqui includono la Casa Bianca, il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento di Stato da parte americana e le loro controparti straniere, afferma Politico. «Stiamo lavorando con i partner su vari scenari per la governance provvisoria e le strutture di sicurezza a Gaza una volta che la crisi si sarà ritirata», ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca. Le opzioni in discussione non riguarderanno la presenza americana sul terreno. Il Pentagono fornirà una parte dei finanziamenti, mentre il resto verrà dai partner di Washington, nessuno dei quali ha confermato la partecipazione.

Ore 00:30 - Israele: promuoveremo nuove iniziative per aumentare aiuti a Gaza

«Israele continuerà a promuovere nuove iniziative e ad ampliare quelle esistenti per consentire e facilitare il flusso di aiuti alla Striscia di Gaza in modo continuo ed esteso, via terra, aria e mare, insieme agli organismi delle Nazioni Unite e ad altri partner della comunità internazionale. Ciò include sforzi continui per aumentare la portata e i mezzi di accesso per tali aiuti, nonostante le sfide operative sul terreno e gli sforzi attivi e ripugnanti di Hamas per requisire, accaparrare e rubare gli aiuti». Lo ha scritto il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Lior Haiat, che ha inoltre accusato il Sudafrica di aver fatto «cinici tentativi» di sfruttare il tribunale mondiale per minare il diritto di Israele all’autodifesa e per ottenere il rilascio degli ostaggi rimasti. La Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di adottare misure per migliorare la situazione umanitaria a Gaza, tra cui l’apertura di più valichi terrestri per consentire l’ingresso di cibo, acqua, carburante e altri rifornimenti nell’enclave devastata dalla guerra.

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