LUCAS CASTROMAN, CHE FINE HA FATTO. VENDE SANTINI IN ARGENTINA

Ogni volta che torna a Roma succede ancora che lo fermino per strada. «Mi hai regalato la serata più bella della mia vita. E pensa che dallo stadio stavo anche andando via». La memoria va subito al 21 aprile del 2001, quando un guizzo dell’argentino Lucas Castroman regalava alla Lazio il pareggio in extremis nel derby contro la Roma di Capello. Son passati 23 anni e Lucas se chiude gli occhi probabilmente sente ancora l’urlo della Curva Nord. In Italia ha giocato anche nell’Udinese ma quel gol nella capitale gli è valsa la carriera. Castroman ha 43 anni e dopo il ritorno in Argentina, nella sua Luján, in provincia di Buenos Aires ha cambiato completamente mestiere. Cosa fa oggi? Vende santini nel negozio di famiglia. «Mi sono reinventato», disse a Cronache di Spogliatoio. «Fermarsi non è mai stata un’opzione». Per un periodo ha anche fatto lavori elettrici ed idraulici. «Me la cavo con tutto».

Il padre malato di cancro

Qualcuno aveva ipotizzato che il suo riciclarsi in lavori così lontani dal mondo del calcio fosse dovuto al fatto che fosse finito in rovina. Lui invece ha chiarito: « Mi sono dedicato al mio negozio di famiglia. Vendiamo dai santini e il mate in bottiglia. Puoi trovare di tutto. Sono state scritte tante cose false. Io non sono tornato perché avevo bisogno di soldi, ma perché mio padre ha avuto un cancro e mi sono dovuto rimboccare le maniche per aiutare la mia famiglia».

La voglia di calcio

Una scelta figlia della volontà di contraccambiare l’affetto ricevuto dai suoi genitori: «Sono cresciuto così, con un gran senso di responsabilità verso i miei genitori. Da noi le difficoltà erano tante, mangiavamo il pane duro per giorni e spesso non c’era il cibo per tutti. Il giorno del mio esordio con il Velez mio padre piangeva, sapeva che poteva essere una via di fuga. È così è stato. Raccontarlo oggi mi riempie di orgoglio». La voglia di calcio, in ogni caso, non è mai mancata in questi anni, la vittoria dell’Argentina ai Mondiali ha in qualche modo riacceso quel «fuoco». Castroman vende santini ma sogna ancora — e l’età è anche giusta — una chiamata per allenare. «Guardo partite a ciclo continuo e aspetto una panchina. Gioco anche tanto a Padel e mi godo i miei figli. Poi amo viaggiare». Aspettando, con un santino tra le mani.

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