PRAGA, CHIUSE LE TRATTATIVE: UN MILIONE DI PROIETTILI PER KIEV DA 15 PAESI UE (NON C’è L’ITALIA)

Un milione di proiettili per artiglieria per l’Ucraina. L’esercito di Kiev riceverà le munizioni entro il mese di aprile. Il «Corriere della Sera» è in grado di riferire che l’iniziativa intrapresa dal presidente della Repubblica Ceca, Petr Pavel, è andata a buon fine. Non sono stati diffusi comunicati ufficiali, ma sappiamo che il governo di Praga, insieme ad una quindicina di Paesi, ha concluso i contratti di fornitura, pagando una cifra stimata intorno a 1,8 miliardi di euro.

In un primo momento si era ipotizzato un acquisto di 800 mila colpi: 500 mila per il calibro più usato (155 mm) e altri 300 mila da 122 mm. Alla fine i funzionari del governo ceco ne hanno trovati 200 mila in più. Non è noto quali siano le industrie contattate, anche se le indiscrezioni puntano, tra l’altro, verso Corea del Sud, Turchia e, forse, Sudafrica.

Qualche settimana fa il consigliere per la sicurezza nazionale di Pavel, Tomas Pojar, aveva fatto sapere che le prime spedizioni sarebbero iniziate a giugno. Ora si accelera: i carichi partiranno entro aprile. Tra gli altri hanno partecipato alla colletta Germania, Francia, Olanda, Norvegia, Svezia, Portogallo, Belgio, Polonia, Canada. Nel gruppo non c’è l’Italia.

Solo alcuni di questi Stati hanno dichiarato l’ammontare del contributo. La Svezia, per esempio, ha messo sul piatto 32,6 milioni; il Portogallo 108, la Norvegia 140. La Germania potrebbe aver versato 156 milioni di euro. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, sta insistendo da settimane sull’urgenza di avere a disposizione più colpi per i cannoni collocati sulla linea difensiva del Donbass. Lo squilibrio delle forze in campo è evidente: in media i russi sparano 10 mila colpi al giorno, cinque volte più degli ucraini.

2024-03-28T12:01:08Z dg43tfdfdgfd