SCOZIA, IL PREMIER CACCIA I VERDI DAL GOVERNO E POI SI DIMETTE

A poco più di un anno dalla sua elezione, il premier scozzese Humza Yousaf ha annunciato quest'oggi, lunedì 29 aprile, che lascerà la sua carica e il ruolo di leader dell'Snp, lo "Scottish national party".

Il primo ministro ha indetto una conferenza stampa alla Bute House, la sua residenza ufficiale, per diffondere la notizia: stando a quanto da lui dichiarato, rimarrà in carica solo fino al momento in cui non sarà scelto il suo successore, per "garantire una transizione fluida e ordinata".

In effetti nubi scure si addensavano sul suo governo, dato che nei prossimi giorni Yousaf avrebbe dovuto affrontare due mozioni di sfiducia a Holyrood, con ben poche possibilità di riuscire a superarle indenne. Questo in particolar modo a causa della perdita del sostegno dei Verdi, lo "Scottish Green", che avevano deciso di interrompere la collaborazione col premier nella giornata dello scorso giovedì 25 aprile. Non solo, dato che la loro rabbia nei confronti delle politiche del primo ministro aveva spinto l'ala green del paese a decidere addirittura di sostenere la mozione di sfiducia presentata dai conservatori.

Yousaf si è quindi trovato circondato e col mirino sulla schiena: a nulla serve il fatto che la sua coalizione sia quella a detenere il numero maggiore di seggi (63 su 129), dato che la rivolta dello Scottish Green avrebbe comportato una inevitabile sconfitta nel voto di fiducia. L'ultimo disperato tentativo, non andato a buon fine, di avere i numeri per andare avanti il premier l'aveva fatto chiedendo il sostegno di Ash Regan, che lo scorso anno aveva abbandonato l'Snp per unirsi al partito Alba a causa dello stallo del governo sull'importante questione dell'indipendenza e per l'apertura alla riforma del riconoscimento di genere.

Determinante a far perdere al primo ministro l'appoggio dei Verdi l'abolizione degli obiettivi climatici, ovvero ridurre le emissioni di carbonio del 75% entro il 2030, e la decisione del servizio sanitario scozzese di di sospendere la prescrizione dei bloccanti della pubertà ai giovani transgender.

Dal momento della sua elezione a premier, primo uomo di origine asiatica e di religione musulmana a riuscirci nella storia del Paese, Yousaf ha dovuto affrontare una strada in salita, a partire dalle indagini delle forze dell'ordine sulle finanze del partito, che avevano messo alle corde l'ex primo ministro Nicola Sturgeon e suo marito, l’ex amministratore delegato dell’Snp Peter Murrell, accusati di appropriazione indebita.

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