SCOZIA, IL PRIMO MINISTRO HUMZA YOUSAF SI DIMETTE PRIMA DEL VOTO DI SFIDUCIA

Lunedì si è dimesso il primo ministro scozzese Humza Yousaf, il giovane leader succeduto a Nicola Sturgeon alla guida del Partito nazionale scozzese e del governo da soli 13 mesi. Yousaf ha giocato d'anticipo, consapevole che non avrebbe superato il voto di sfiducia che lo aspettava in Parlamento nei prossimi giorni. Yousaf ha detto però che rimarrà in carica come primo ministro finché il partito non avrà nominato un successore.

"Dopo aver trascorso il fine settimana a riflettere su ciò che è meglio per il mio partito, per il governo e per il Paese che guido, ho concluso che la riparazione delle nostre relazioni attraverso la divisione politica può essere fatta solo con qualcun altro al timone", ha dichiarato ai giornalisti. “Ho quindi informato il segretario nazionale dell'Snp della mia intenzione di dimettermi da leader del partito”, ha aggiunto.

La crisi di governo si è innescata quando il primo ministro ha perso la maggioranza in Parlamento. Giovedì scorso Yousaf ha infatti annunciato la fine della coalizione con il partito dei Verdi, che nel 2021 aveva permesso di raggiungere una maggioranza di governo. I rapporti tra le due forze politiche si erano deteriorati dopo che il governoaveva deciso di annullare i piani per ridurre entro il 2030 le emissioni di CO2 del 75 per cento rispetto ai livelli del 1990.

Il primo ministro voleva guidare comunque un governo di minoranza, ma le opposizioni hanno chiesto di organizzare due voti di sfiducia, uno su Yousaf e uno sul suo governo. L'Snp ha 63 dei 128 seggi, uno in meno di quelli necessari per ottenere la fiducia, e quindi il governo avrebbe dovuto assicurarsi il voto dell'unica deputata del neo partito nazionalista Alba party per sopravvivere.Nel suo discorso Yousaf ha detto che avrebbe potuto ottenere i voti necessari, ma di non essere disposto a "barattare i miei valori e principi solo per mantenere il potere".

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