UCRAINA-RUSSIA, LE NOTIZIE DI OGGI IN DIRETTA | CACCIA ITALIANI INTERCETTANO AEREI RUSSI SUL BALTICO. BELGIO: «MOSCA HA PAGATO EURODEPUTATI PER PROMUOVERE LA SUA PROPAGANDA»

• È il 765° giorno di guerra in Ucraina. • Cremlino: «Gli ucraini hanno pagato i terroristi del Crocus City Hall». E l'Isis loda di nuovo l'attacco a Mosca. • Ancora giallo sull’aereo russo da combattimento precipitato nella zona di Sebastopoli, in Crimea. Secondo le ultime ricostruzioni, sarebbe stato abbattuto dal fuoco amico, ma questa ipotesi non sembra convincere tutti. • Putin e le parole ambigue sugli F-16: «Un bersaglio ovunque si trovino». • La Nato e rischi escalation: tre fronti caldi. • Kiev agli alleati: «Ci servono missili e sistemi di difesa aerea».

Ore 19:55 - Fsb: «Sventato attacco terroristico a Stavropol, arrestati tre cittadini dell'Asia centrale»

L'Fsb ha arrestato tre «cittadini dell'Asia centrale» che pianificavano un attacco terroristico a Stavropol, nel sudovest della Russia. Lo scrive Ria Novosti, spiegando che i servizi russi hanno sequestrato componenti per ordigni artigianali e prodotti chimici nel luogo di residenza dei tre arrestati.

Ore 19:17 - Zelensky: «Danilov è il nuovo ambasciatore ucraino in Moldavia»

«Oleksii Danilov continuerà il suo lavoro sul fronte diplomatico, più specificamente ho approvato la sua candidatura come nuovo ambasciatore del nostro Stato nella Repubblica di Moldavia. Ha discusso con me la sua visione per il suo futuro lavoro per l'Ucraina. La Moldavia è per noi uno Stato estremamente importante, sia dal punto di vista delle sfide alla sicurezza nella regione che della nostra cooperazione bilaterale». Lo ha annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. Danilov è stato destituito martedì dal suo incarico di segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina con un decreto a firma dello stesso Zelensky.

Ore 19:02 - Zelensky: «Anche le centrali elettriche moldave sono a rischio attacco russo»

«Non solo l'Ucraina ma anche la Moldavia è a rischio» per gli attacchi russi alle centrali elettriche. Lo ha denunciato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, precisando che su X che le centrali idroelettriche di Kaniv e Dniester sono state tra gli obiettivi» degli attacchi aerei lanciati la scorsa notte dalle forze russe. «Lo stato terrorista della Russia vuole ripetere il disastro ecologico della regione di Kherson dopo la distruzione della centrale idroelettrica Kakhovka (diga)», ha detto Zelensky, facendo riferimento a quanto avvenuto lo scorso anno. «Questa volta non solo l'Ucraina ma anche la Moldavia è a rischio. L'acqua non si fermerà ai posti di frontiera, proprio come la guerra russa non si fermerà a meno che non venga fermata in tempo qui in Ucraina», ha aggiunto il leader ucraino, sollecitando «i partner a rispondere in modo rapido e deciso all'intensificata campagna di bombardamenti della Russia contro le infrastrutture critiche dell'Ucraina».

Ore 18:26 - Caccia italiani intercettano aerei russi sul Mar Baltico

Nelle ultime 24 ore gli Eurofighter dell'Aeronautica Militare italiana schierati nella Task Force 4th Wing, operativa nella base polacca di Malbork, hanno effettuato una doppia intercettazione di aerei russi sul Mar Baltico. L'allarme, lanciato dal centro di comando della Nato con sede a Uedem (in Germania), è scattato nelle mattinate di ieri e di oggi per un velivolo non identificato in volo sulle acque internazionali del Mar Baltico. Una volta identificati i velivoli, gli F-2000 italiani hanno fatto rientro nella base di Malbork. La Task Force Air «4th Wing» impiega quattro velivoli Eurofighter (F-2000) provenienti da quattro Stormi di difesa aerea dell'Aeronautica Militare: 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d'Istrana. Grazie a questi velivoli è possibile garantire il decollo e l'intercettazione di qualunque traccia sospetta rilevata dai radar in pochi minuti, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. Il contingente italiano, posto sotto la diretta dipendenza nazionale del Covi (Comando Operativo di Vertice Interforze), è composto da donne e uomini dell'Aeronautica Militare provenienti dai Gruppi di Volo e da personale tecnico e logistico, schierati presso l'aeroporto Krolewo di Malbork, che operano al fianco della Polish Air Force a protezione del fianco nord-est dell'Alleanza Atlantica. Ãê la seconda volta che un contingente italiano viene impiegato in Polonia in operazioni di enhanced Air Policing (eAP), la missione di difesa collettiva a guida Nato. L'attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dell'integrità dello spazio aereo della Nato nonché nell'identificazione di eventuali violazioni, di fronte alle quali devono scattano azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, che in termini tecnici viene definito «scramble».

Ore 18:14 - «Dal 2022 oltre 220mila russi si sono trasferiti in Serbia»

Dall'inizio del conflitto armato in Ucraina nel febbraio 2022 sono stati più di 220 mila i russi trasferitisi in Serbia, in particolare nella capitale Belgrado e a Novi Sad, seconda città del Paese e capoluogo della ricca regione settentrionale della Voivodina. A riferirlo è l'ultimo numero del settimanale NIN, secondo il quale ad oggi gli immigrati russi hanno fondato più di 2.200 nuove imprese, attive sopratutto nei settori dell'informatica e dell'alta tecnologia, che sono quasi la metà del totale. Numerosi sono tuttavia anche i nuovi ristoranti, saloni di estetica, agenzie di viaggio e altre forme di attività intraprese dai russi giunti nel Paese, spesso intere famiglie con ampia disponibilità economica e disponibili all'acquisto di immobili e all'affitto di grandi appartamenti anche a prezzi elevati. Ciò ha provocato un sensibile aumento dei costi sia sul mercato immobiliare che su quello dei canoni d'affitto, con conseguenti lamentele della popolazione locale. I russi a Belgrado sono diventati ormai una normalità, con il russo divenuto la seconda lingua, più dell'inglese che è parlato da una larga fascia della popolazione. Inserti pubblicitari, menù nei ristoranti, annunci turistici vengono veicolati oltre che in serbo anche in russo. E sono sempre più numerosi concerti e esibizioni di artisti e musiciti russi in sale e spazi all'aperto. In occasione delle recenti elezioni presidenziali in Russia, a Belgrado sono stati 4.726 gli elettori russi che hanno votato all'unico seggio allestito in Serbia. Stando a NIN, di essi il 10,8% ha votato per Vladimir Putin, mentre il più votato è risultato l'altro candidato Vladislav Davankov. rappresentante della Società democratica russa. La Serbia, legata da storica amicizia alla Russia e principale alleato di Mosca nei Balcani, è l'unico Paese europeo, con la Bielorussia, a non aver aderito alle sanzioni internazionali contro la Federazione russa, invocando i propri interessi nazionali - in primis l'appoggio sul Kosovo e le forniture energetiche a prezzi di favore. E Belgrado è l'unica capitale europea ad aver mantenuto voli diretti e regolari su Mosca e San Pietroburgo, senza peraltro alcun obbligo di visto.

Ore 17:28 - Russia: «Attentatori diretti a Kiev per riscuotere la ricompensa»

Gli attentatori del Crocus City Hall erano diretti verso l'Ucraina, dopo il massacro, per ricevere la loro ricompensa. È quanto sostiene il comitato russo che sta indagando sull'attacco alla sala concerti di Mosca. «Su indicazione del coordinatore, dopo aver commesso il massacro, i terroristi si sono diretti in macchina verso il confine russo-ucraino. Avrebbero dovuto attraversarlo e arrivare a Kiev per ricevere la ricompensa promessa loro'», si legge in una nota del comitato investigativo e rilanciata dall'agenzia di stampa Ria Novosti. «L'indagine continua e vengono adottate misure per verificare il coinvolgimento dei funzionari dell'Ucraina nell'organizzazione e nel finanziamento dell'attacco terroristico», prosegue la nota.

Ore 17:19 - Gli investigatori russi: «Indaghiamo sul ruolo dei servizi di Kiev»

Il Comitato investigativo russo ha detto che sta indagando per accertare se i servizi speciali ucraini siano coinvolti nell'organizzazione e il finanziamento dell'attacco al Crocus City Hall di Mosca. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. Il comitato ha affermato che i terroristi, dopo aver commesso la strage, intendevano arrivare a Kiev, «per ricevere la ricompensa che era stata loro promessa».

Ore 17:18 - Premier del Belgio: «Mosca ha pagato alcuni eurodeputati per promuovere la sua propaganda»

«È venuto alla luce che la Russia si è avvicinata agli eurodeputati, ma li ha anche pagati, per promuovere la sua propaganda». Lo ha detto il premier belga Alexander De Croo, secondo quanto riportato dai media belgi. «C'è stata una stretta collaborazione» tra i servizi segreti belgi e quelli cechi per distruggere una rete di propaganda russa, ha indicato De Croo. La presidente dell'Europarlamento, Roberta Metsola, «è a conoscenza delle accuse mosse» sulla testata Voice of Europe, veicolo dell'attività di disinformazione russa, e l'Eurocamera «sta esaminando» la veridicità delle accuse, hanno confermato i servizi di stampa del Pe.

Ore 16:41 - Iohannis: «La Romania è impegnata a rendere la Nato più potente»

«La Romania rimarrà profondamente impegnata nel processo di adattamento permanente della Nato per fare in modo che l'Alleanza diventi più potente, resiliente e meglio preparata per il futuro». Lo ha detto il presidente rumeno, Klaus Iohannis, in occasione del ventennale dell'adesione della Romania alla Nato. «I 20 anni trascorsi dalla ratifica di Washington e dall'apparizione della bandiera nazionale presso la sede Nato a Bruxelles, hanno segnato senza dubbio il reintegro della Romania nella famiglia transatlantica, alla quale il nostro Paese è legato attraverso la condivisione dei valori che sono alla base dell'Alleanza: la democrazia, le libertà individuali, il rispetto dei diritti dell'uomo e dello stato di diritto», ha aggiunto Iohannis, secondo il quale l'appartenenza all'Alleanza Atlantica assume un significato ancora più rilevante nella drammatica situazione attuale, dopo l'aggressione russa all'Ucraina.

Ore 16:33 - Bulgaria: «Dobbiamo sforzarci per arrivare al cessate il fuoco in Ucraina»

«Dobbiamo fare tutto il possibile per impegnare gli sforzi diplomatici nel cessate il fuoco, nel rinnovamento del dialogo e nella ricerca della pace, in conformità con le Nazioni Unite e i principi del diritto internazionale». Lo ha detto il presidente bulgaro, Rumen Radev, parlando della guerra in Ucraina, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa bulgara Bta. Radev ha espresso il suo disaccordo con le dichiarazioni di alcuni leader sul possibile invio di truppe in Ucraina. «Dobbiamo aiutare l'Ucraina, ma non dobbiamo nemmeno permettere una pericolosa escalation e l'inclusione di tutti noi nel conflitto, il che significherebbe uno scontro globale con conseguenze imprevedibili per l'umanità», ha affermato il capo di Stato bulgaro.

Ore 16:23 - Syrsky: «Mosca ci supera di 6 a 1 in termini di munizioni»

La Russia sta superando di sei volte le forze ucraine in prima linea in termini di munizioni, causando perdite di truppe e posizioni. Lo ha detto il comandante delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, in una rara intervista pubblicata oggi da Ukrinform. «Qualche giorno fa il vantaggio del nemico in termini di munizioni sparate era di circa sei a uno», ha detto Syrsky, secondo cui le forze di difesa ucraine stanno operando al fronte «con poche o nessuna arma e munizioni» sottolineando che situazione è difficile e «tesa» in alcune aree. «Gli occupanti russi continuano ad aumentare i loro sforzi e hanno un vantaggio numerico in termini di uomini», ha aggiunto Syrsky riferendo che negli ultimi mesi e settimane la Russia ha «aumentato in modo significativo l'attività aerea». E «ci auguriamo di ricevere dai nostri partner un maggior numero di sistemi di difesa aerea e, soprattutto, missili, considerando che il nemico è passato alla tattica di massicci attacchi aerei contro le truppe ucraine, le infrastrutture civili e le pacifiche città ucraine». «Saremmo ancora più grati» ai partner «se questa assistenza arrivasse più rapidamente e in quantità sufficiente», ha affermato il comandante ucraino. «La mancanza di risorse e di quantità necessaria di munizioni hanno permesso ai russi di scavare in profondità nel sud» e in altre zone come Avdiivka. «Manterremmo sicuramente queste posizioni se ci fosse un numero sufficiente di sistemi di difesa aerea e di proiettili di artiglieria».

Ore 16:04 - La Corte di Mosca tramuta in arresto il fermo di un nono sospetto

La Corte del distretto di Basmanny a Mosca ha tramutato in arresto il fermo di una nona persona nell'inchiesta relativa all'attacco del 22 marzo al Crocus City Hall. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti, precisando che il sospetto, Nazrimad Lutfulloi, di 24 anni, originario del Tagikistan, era stato fermato il giorno dopo la strage dalla polizia nei pressi della sala concerti perché aveva dato in escandescenze alla richiesta degli agenti di mostrare i documenti. Per questo un altro giudice aveva decretato il suo arresto per 15 giorni con l'accusa di teppismo. Ora la Corte di Basmanny, che conduce l'inchiesta sulla strage, lo ha accusato di avere partecipato al finanziamento di terroristi e ha emesso un ordine di arresto valido fino al 22 maggio. Secondo l'avvocatessa di Lutfulloi, Margarita Khoreva, il suo assistito ha parzialmente ammesso la sua colpevolezza.

Ore 15:46 - Mosca espelle un membro dello staff dell'ambasciata della Moldavia

La Russia ha deciso di dichiarare persona non grata e quindi di espellere un membro dello staff dell'ambasciata della Moldavia a Mosca in reazione a un'analoga misura adottata il 19 marzo scorso da parte di Chisinau. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo, citato dall'agenzia Ria Novosti. L'ambasciatrice moldava in Russia, Lilian Darius, è stata convocata al ministero, che le ha trasmesso una nota di protesta, relativa anche alla decisione delle autorità della Moldavia di non consentire a una delegazione russa di entrare nel Paese per partecipare a una conferenza regionale della Fao per l'Europa, in programma in maggio. In tal modo, afferma il ministero russo in una nota, Chisinau «abusa del suo status di Paese ospite e politicizza apertamente le attività della Fao». La Moldavia aveva detto di avere espulso un membro dello staff dell'ambasciata russa a Chisinau per protesta contro la decisione di Mosca di tenere le elezioni presidenziali dello scorso 15-17 marzo anche nell'entità separatista filorussa della Transnistria.

Ore 15:32 - Blinken: «Gershkovich non è merce di scambio, è detenuto ingiustamente»

«Evan Gershkovich, un giornalista che faceva solo il suo lavoro, è ingiustamente detenuto in Russia da un anno. La Russia dovrebbe smettere di detenere arbitrariamente individui come lui e Paul Whelan per esercitare influenza politica. Le persone non sono merce di scambio». Lo ha scritto in un tweet il Segretario di Stato Usa Antony Blinken a un anno dall'arresto del giornalista americano del Wall Street Journal. «Evan, Paul, vi porteremo a casa», ha aggiunto Blinken.«Evan Gershkovich, un giornalista che faceva solo il suo lavoro, è ingiustamente detenuto in Russia da un anno. La Russia dovrebbe smettere di detenere arbitrariamente individui come lui e Paul Whelan per esercitare influenza politica. Le persone non sono merce di scambio». Lo ha scritto in un tweet il Segretario di Stato Usa Antony Blinken a un anno dall'arresto del giornalista americano del Wall Street Journal. «Evan, Paul, vi porteremo a casa», ha aggiunto Blinken.

Ore 15:31 - La Corte di Mosca ha fatto arrestare un report con l'accusa di aver collaborato con Navalny

Il tribunale distrettuale di Basmanny a Mosca ha ordinato la custodia cautelare in carcere almeno fino al 28 maggio per la giornalista russa Antonina Favorskaya: lo riporta la testata online MediaZona, secondo cui Favorskaya figurerebbe «in un procedimento penale sulla partecipazione alle attività della Fondazione Anticorruzione» di Navalny, bollata come «estremista» dal Cremlino. Secondo il giornale, la reporter sarebbe accusata di aver pubblicato dei post sulle piattaforme online della fondazione di Navalny, cosa che però viene negata dalla fondazione stessa, la cui attività in Russia è stata vietata dal governo. Il suo arresto è considerato di matrice politica e arriva in un momento in cui Mosca sta inasprendo la repressione contro il dissenso e contro la stampa indipendente. L'udienza si è svolta a porte chiuse su richiesta della pubblica accusa e nonostante la contrarietà della difesa a tale misura. «Sono completamente contraria a un processo a porte chiuse. La stampa deve sapere cosa sta succedendo qui, di cosa sono accusata», ha detto Favorskaya alla corte. La giornalista ha seguito per anni i processi di matrice politica contro il rivale numero uno di Putin, Alexey Navalny.

Ore 15:27 - Podolyak: «In due mesi distrutti veicoli militari russi equivalenti all'esercito di molti Paesi»

A febbraio e marzo, la Russia ha perso «570 tank, 1430 veicoli corazzati, 680 sistemi di artiglieria, 64 sistemi di difesa aerea e due dozzine di aerei». A stilare l'elenco su X è il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, sottolineando che «in soli due mesi» l'Ucraina ha distrutto l'equivalente dell'esercito di molti paesi. «Per questo, ancora una volta, respingiamo i dubbi sulle possibilità di vittoria». L'Ucraina ha ottenuto questi risultati con meno armi dell'avversario, ma «se i nostri arsenali si esauriranno, una catastrofe è inevitabile», scrive ancora Podolyak, ricordando che «il rapido arrivo di aiuti può assicurare un diverso risultato della guerra».

Ore 15:18 - Zelensky cambia l'ambasciatore ucraino in Moldavia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha destituito Marko Shevchenko dalla carica di ambasciatore dell'Ucraina in Moldavia, posizione ricoperta dall'inizio del 2020. Lo scrive Ukrainska Pravda citando un decreto presidenziale che recita: «Destituire Marko Oleksandrovych Shevchenko dalla carica di Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario dell'Ucraina presso la Repubblica di Moldavia». Non è stato ancora reso noto il nome del successore di Shevchenko.

Ore 15:13 - Drone su casa a Belgorod, un morto e due feriti

Un civile ha perso la vita a Belgorod, regione al confine con la Russia, dopo che un drone dall’Ucraina ha colpito un’abitazione civile. Lo ha scritto su Telegram il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, spiegando che un uomo è stato ucciso e altre due persone sono rimaste ferite a causa dell’attacco. «La moglie dell’uomo deceduto ha riportato un trauma cranico, lacerazioni al viso e un’ustione superficiale alla coscia. Un’ambulanza ha trasportato la donna all’ospedale regionale”, ha detto Gladkov su Telegram. «Un altro cittadino si è recato in modo autonomo all’ospedale cittadino: l’uomo aveva una ferita da scheggia nella regione lombare. Entrambe le vittime stanno ricevendo tutte le cure mediche necessarie», ha aggiunto.

Ore 14:49 - Kiev, blackout programmati in 3 regioni dopo i raid russi

L’operatore nazionale ucraino Ukrenergo ha annunciato l’introduzione di interruzioni elettriche di emergenza in tre regioni del Paese dopo che massicci attacchi russi hanno preso di mira ancora una volta la rete energetica ucraina durante la notte. «Ukrenergo è costretto ad applicare programmi di blackout d’emergenza fino a sera nelle regioni di Dnipropetrovsk (centro-sud), Zaporizhzhia (sud) e Kirovograd (centro)», ha riferito in una nota.

Ore 14:34 - Bucarest: «Frammenti di drone sul territorio dopo raid russi»

In Romania, Paese membro della Nato, sono stati trovati «frammenti di drone» in una fattoria vicino al Danubio, al confine con l’Ucraina, dopo i raid russi della notte. Lo riporta il Guardian. «La sera del 28 marzo 2024, frammenti che sembrano provenire da un dispositivo aereo (un drone) sono stati identificati su un terreno agricolo nell’Isola Mare a Brailei», ha dichiarato in un comunicato il ministero della Difesa rumeno. Che ha aggiunto: «Il ministero della Difesa, insieme a strutture specializzate nell’ambito del sistema di Difesa nazionale, dell’ordine pubblico e della sicurezza nazionale, sta conducendo un’indagine sull’incidente.»

Ore 14:09 - Kiev: «Online circolano false foto dei passaporti ucraini dei terroristi di Mosca»

Falsi passaporti ucraini, ricreati da foto vere, dei terroristi tagiki che hanno compiuto la strage al Crocus, con il fine di avvalorare la tesi dei vertici di Mosca sul coinvolgimento di Kiev e degli Stati Uniti nell'attacco a Mosca, stanno circolando online, denuncia l'agenzia ucraina Ukrinform. «Nel tentativo di trovare una `pista ucraina´, i propagandisti (russi) hanno iniziato da subito a creare dei `fake´. Secondo la storia falsa che stanno spargendo ora sulla piattaforma social X, i presunti autori (del Tagikistan) dell'attacco terroristico a Mosca sarebbero stati identificati come cittadini ucraini, i quali sarebbero stati arruolati dallo Stato usando soldi dei contribuenti americani. I propagandisti diffondono foto di quattro passaporti ucraini come presunta prova», scrive Ukrinform. Delle foto dei quattro passaporti, due sono ben visibili e due non sono leggibili perché di bassa qualità. Secondo la denuncia, i falsi sono stati realizzati sui social utilizzando vere fotografie di passaporti ucraini trovate su Internet. Per esempio, quello che viene attribuito al tagiko Tsiezar Yulii-Halarirohailalirozr Illich, secondo Ukrinform, apparteneva a un cittadino ucraino che fu arrestato per aver commesso un crimine nel 2020.

Ore 14:03 - Kiev: «Rimpatriati i corpi di 121 soldati caduti»

L'Ucraina ha rimpatriato i corpi di 121 soldati morti combattendo contro la Russia. Lo ha riferito il Coordinamento ucraino per il trattamento dei prigionieri di guerra, aggiungendo che «dopo l'identificazione, i corpi dei nostri difensori saranno consegnati alle loro famiglie per una degna sepoltura», ha scritto in un post su Telegram. L'operazione per recuperare i soldati caduti è stata condotta in collaborazione con diverse agenzie governative e militari, tra cui il Servizio di sicurezza dell'Ucraina, il ministero degli Interni, il Servizio di emergenza statale e le Forze armate. Negli ultimi due anni più di 2.100 militari morti sono stati rimpatriati in Ucraina.

Ore 13:58 - Russia: «Non parteciperemo alla conferenza di pace in Svizzera»

La Russia non intende partecipare alla conferenza sulla crisi ucraina organizzata in Svizzera: lo ha ribadito la portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. La Svizzera aveva reso noto nel gennaio scorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di voler organizzare "entro l'estate" e su richiesta dell'Ucraina una conferenza di pace ad alto livello.

Ore 13:36 - «Perché la Russia non può vincere»

(di Lorenzo Cremonesi, inviato a Kiev) In risposta a coloro che, anche in Italia, continuano a ripetere che la vittoria della Russia sull’Ucraina sarebbe «inevitabile», vale la pena di citare un nuovo report reso noto dall’Institute for the Study of War di Washington in cui si indicano alcuni fatti che indicano una realtà molto diversa.«La Russia non può sconfiggere l’Ucraina o il fronte occidentale – e verosimilmente verrà battuta – se l’Occidente mobilita le sue risorse per resistere al Cremlino», si legge nell’incipit. La spiegazione a questa affermazione è molto semplice. «Il prodotto interno lordo dei Paesi Nato combinato con i Paesi europei che non sono nell’Alleanza e con i partner asiatici supera i 63 trilioni di dollari. Quello russo sfiora appena gli 1,9. Iran e Corea del Nord aggiungono molto poco. La Cina aiuta la Russia in campo economico e commerciale, ma non è mobilitata a fianco della Russia e difficilmente lo farà. Ne consegue che la propaganda russa fa di tutto per esaltare l’irreversibilità delle proprie vittorie e la sua superiorità militare sulle forze ucraine con l’obbiettivo evidente di scoraggiare l’impegno alleato. In verità, basterebbe che i nostri Paesi fossero disposti a investire un poco di più per fornire armi e munizioni all’Ucraina e le sorti del conflitto sarebbero rovesciate con relativa facilità.Leggi qui la newsletter IL PUNTO | AMERICA - CINA

Ore 13:33 - All'Ucraina 1.5 miliardi di dollari dal programma della Banca mondiale

L'Ucraina ha ricevuto un finanziamento di miliardo e mezzo di dollari (1,4 miliardi di euro circa) da un programma della Banca mondiale, e utilizzerà questi fondi per sostenere il bilancio statale, per le spese sociali e umanitarie, la ricostruzione e per la difesa contro l'invasione russa: lo ha dichiarato su X, citato dal Guardian, il primo ministro ucraino, Danys Shmyhal. Questi ha precisato che il fondo è stato finanziato da Giappone e Regno Unito, rispettivamente per 984 milioni e per 516 milioni di dollari.

Ore 13:26 - Il premier polacco: «La guerra in Europa è un rischio reale, stiamo scivolando in una fase pre bellica»

La guerra in Europa, per la prima volta dal 1945, è un fatto «reale»: stiamo scivolando in una fase «prebellica» con la Russia. È l'allarme lanciato dal premier polacco, Donald Tusk, nella sua prima intervista con media internazionali, quelli del consorzio Lena di cui fa parte anche La Repubblica. «Non voglio spaventare nessuno, ma la guerra non è più un concetto del passato. È reale, è già iniziata più di due anni fa. La cosa più preoccupante è che ogni scenario è possibile. È la prima volta dal 1945 che ci troviamo in una situazione del genere. So che sembra devastante, soprattutto per i più giovani, ma dobbiamo abituarci mentalmente all'arrivo di una nuova era. È l'era prebellica. Non sto esagerando. Sta diventando ogni giorno più evidente», ha detto Tusk, sottolineando che «dobbiamo essere pronti» ma che «l'Europa ha ancora molta strada da fare».

Ore 13:01 - Biden: «Ogni giorno lavoriamo al rilascio di Gershkovich»

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è impegnato a «continuare a lavorare ogni giorno» per il rilascio di Evan Gershkovich: «Continueremo a denunciare e a imporre costi per i terribili tentativi della Russia di usare gli americani come merce di scambio», ha detto. E ha citato anche il caso di Paul Whelan, un cittadino statunitense detenuto in Russia dal 2018.

Ore 12:53 - Russia, multato per un poster "no alla guerra"

Un residente di Surgut in Russia è stato multato per il poster che ha deposto con dei fiori al memoriale, per le vittime dell'attacco terroristico nel municipio di Crocus. Lo riportano i media di opposizione russa. «Basta con le morti insensate! No alla guerra», diceva nel cartello Nikolai Korovyakov. Secondo il tribunale della città di Surgut, Korovyakov è arrivato con il poster nella piazza vicino all'amministrazione di Surgut, dove è stato organizzato un memoriale. La corte ha considerato il poster «un discredito per l'esercito russo». Il verbale del tribunale non indica se Korovyakov sia stato arrestato.

Ore 12:44 - Putin e le sue teorie: «Dall’Ucraina soldi all’Isis». E sulla Nato: «Non l’attaccheremo, ma gli F16 saranno un bersaglio»

(di Fabrizio Dragosei) Putin rassicura: non abbiamo alcuna intenzione di invadere Paesi europei o di scontrarci con la Nato ; queste sono «frottole totali». Ma subito dopo aggiunge che, se gli F16 consegnati all’Ucraina quest’estate decolleranno da aeroporti su territorio Nato per le loro missioni, allora «certamente diventeranno per noi bersaglio legittimo, ovunque si trovino». Un’affermazione arrivata durante la visita a una base, dopo che un pilota gli aveva domandato esplicitamente: «Saremo autorizzati a colpire questi obiettivi su aeroporti Nato?». Prese letteralmente, le parole del capo del Cremlino farebbero pensare all’intenzione di giocare il tutto per tutto su questo tema. Ma è chiaro che anche il semplice ingresso nello spazio aereo controllato dalle forze europee e americane, scatenerebbe inevitabilmente una risposta. E ciò vorrebbe dire inizio delle ostilità globali. (...) Leggi qui l'articolo completo

Ore 12:41 - Mosca: «Attacco di Kiev a Belgorod, abbattuti 15 obiettivi aerei»

Nella regione di Belgorod è stato attivato il sistema di difesa aerea a seguito di un attacco ucraino e 15 obiettivi sono stati distrutti. Lo ha riferito il governatore della regione russa Vyacheslav Gladkov, citato da Ria Novosti. «Il nostro sistema di difesa aerea ha funzionato su Belgorod e sulla regione di Belgorod: 15 obiettivi aerei sono stati abbattuti durante l'avvicinamento alla città. Secondo le informazioni preliminari, non ci sono state vittime», ha scritto Gladkov su Telegram.

Ore 12:34 - Il bilancio delle vittime dell'attentato a Mosca sale a 144

Il bilancio dell'attentato terroristico nella sala concerti Crocus City Hall nella regione di Mosca è salito a 144 vittime. Una persona, che aveva riportato gravi ferite da arma da fuoco ed era in condizioni estremamente gravi, è morta in ospedale, ha dichiarato il ministro della Sanità russo Mikhail Murashko, secondo quanto riferisce l'agenzia Interfax. Il ministro ha affermato che i medici hanno lottato per la vita del paziente e hanno fatto tutto il possibile. «Vorrei esprimere le mie condoglianze alla famiglia e agli amici» della vittima, ha aggiunto Murashko.

Ore 12:33 - Cittadino lettone in attesa di estradizione degli Usa dove è accusato di aver fornito componenti avionici avanzati alla Russia

Lo ha reso noto il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, ripreso dall'emittente lettone «Lsm». «Un cittadino della Repubblica di Lettonia è accusato di crimini legati ad un'associazione a delinquere durata anni per la vendita di sofisticate apparecchiature avioniche a società russe, in violazione delle leggi statunitensi sull'esportazione. L'imputato è il terzo ad essere arrestato e accusato in relazione all'associazione a delinquere guidato da una società del Kansas e da due cittadini statunitensi», ha affermato il DoJ. L'uomo in questione sarebbe Olegs Citsjakovs, cinquantacinque anni, impegnato con altre persone, di cittadinanza Usa, «per facilitare la vendita, la riparazione e la spedizione di apparecchiature avioniche statunitensi a clienti in Russia e in altri paesi che utilizzano aerei di fabbricazione russa, compresi quelli del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb)». Citsjakovs è stato arrestato il 19 marzo vicino a Riga ed e' tuttora detenuto in attesa della procedura di estradizione.

Ore 12:32 - Moody's: «La corsa al riarmo dei Paesi Nato complicherà gli sforzi di riduzione del debito»

La corsa al riarmo nei Paesi della Nato innescata dalle minacce di Mosca «complicherà gli sforzi di riduzione del debito e potrebbe indebolire il loro profilo di credito» esacerbando il conflitto sociale: «Spagna e Italia sono particolarmente vulnerabili», avendo «i maggiori gap nella spesa per difesa (rispetto all'obiettivo Nato del 2% del Pil, ndr) e i livelli più bassi di sostegno popolare a ulteriori aumenti di spesa militare». L'allarme è dell'agenzia di rating Moody's, secondo cui nello scenario base il debito dell'Italia salirebbe al 144% del Pil nel 2030, ma arriverebbe al 147% nel caso di raggiungimento del 2%. «Senza iniziative di policy come misure di aumento delle entrate, tagli di altri capitoli di spesa, o una combinazione di entrambi - scrive Moody's - centrare il target Nato in modo sostenibile entro il 2030 sarà un peso per la solidità di bilancio di Francia, Italia, Germania e Polonia». Situazione ancora più critica se le tensioni geopolitiche dovessero costringere a una spesa militare al 4% del Pil come durante gli anni più intensi della guerra fredda, con l'Italia che andrebbe al 147% di debito Pil: in questo caso «il debito di Germania, Italia e Spagna si avvicinerebbe ai picchi visti durante la pandemia, e li supererebbe in Gran Bretagna, Francia e Polonia». Nel suo approfondimento, che valuta anche un beneficio per l'industria della difesa ma con difficoltà nell'incontrare la domanda da parte delle imprese europee, Moody's si sofferma anche sull'impatto sociale di un aumento della spesa per la difesa. «Dato il fardello che rappresenterebbe un aumento della spesa finanziato esclusivamente a debito, i governi probabilmente cercheranno di introdurre misure che aumentino le entrate o introdurranno aggiustamenti alla spesa» anche per limitare l'impatto di fiducia da parte dei mercati. «Queste pressioni - prosegue il documento intitolato `Higher defence spending will strain budgets, but is credit positive for companies´ - probabilmente saranno sentite più acutamente nei Paesi già altamente indebitati come Spagna e Italia». Tuttavia «anche la Germania troverà difficoltà nel finanziare una simile spesa indebitandosi, dato il suo tetto al debito sancito dalla Costituzione».

Ore 12:24 - La vicepresidente della Commissione europea: «Meloni l'argine all'ultradestra e agli amici di Putin»

«Se guardiamo a Roma, non vedo Giorgia Meloni come un catalizzatore per gli estremi putinofili. La vedo come uno sbarramento all'estrema destra e agli amici di Putin». Lo ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Margaritis Schinas, nel corso di un'intervista a Euronews, parlando dell'avanzata dell'ultradestra nei sondaggi in vista delle Europee. «Non penso che dobbiamo giungere alla conclusione che» il voto «sarà un trionfo degli estremi o dell'estrema destra che paralizzerebbe tutto», ha sottolineato Schinas, definendosi «non particolarmente preoccupato» e ricordando che nei Paesi Bassi «il 24% degli olandesi ha votato per Geert Wilders, ma il 76% no» e che «in Polonia non è stata la destra populista a vincere, bensì Donald Tusk e i suoi alleati moderati». Interpellato sulla possibile apertura dei Popolari europei ad alleanze con i partiti di estrema destra, Schinas ha messo in luce che la sua «visione personale» contempla «il Ppe al centro di un'ampia coalizione di forze moderate ed europeiste». «Su certi temi si può lavorare» con partiti di destra, ha precisato, «come abbiamo fatto per il patto sull'immigrazione: gran parte dell'Ecr, Giorgia Meloni e gli eurodeputati italiani di Fratelli d'Italia hanno sostenuto a stragrande maggioranza il nostro patto, insieme ai liberali, al centrodestra e i socialisti. Ecco come vedo il centro di gravità del nuovo Parlamento Ue».

Ore 12:21 - «Nove arresti in Tagikistan per l'attentato al Crocus City Hall di Mosca»

Nove persone sono state arrestate in Tagikistan perché sospettate di essere collegate agli autori dell'attacco terroristico a Mosca, al Crocus City Hall. Ne ha dato notizia l'agenzia russa Ria Novosti che cita una fonte dei servizi di sicurezza tagiki. Secondo il media russo gli arrestati sono sospettati di avere legami con l'Isis. All'operazione hanno partecipato anche le forze dell'ordine russe. Il Comitato Investigativo russo ha dichiarato ieri di aver arrestato un'altra persona in relazione all'attentato, per sospetto coinvolgimento nel finanziamento dell'attacco, senza fornire dettagli sulla sua identità o sulle sue presunte azioni. In precedenza i funzionari russi avevano dichiarato che erano stati arrestati 11 sospetti, tra cui quattro presunti esecutori dell'attacco. I quattro, identificati come cittadini del Tagikistan, sono comparsi domenica in tribunale con evidenti lividi e ferite. Uno di loro sembrava essere a malapena cosciente durante l'udienza. L'Isis-K ha rivendicato la responsabilità del massacro. Ma i funzionari russi, tra cui il presidente Vladimir Putin, hanno continuato a sostenere, senza presentare prove, che l'Ucraina e l'Occidente abbiano avuto un ruolo. La dichiarazione del Comitato Investigativo ha affermato di aver «confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto dall'Ucraina ingenti somme di denaro e criptovalute, utilizzate per la preparazione del crimine». L'Ucraina nega il coinvolgimento e i suoi funzionari affermano che Mosca sta spingendo l'accusa come pretesto per intensificare l'offensiva nel Paese.

Ore 12:15 - Zelensky: «Danilov trasferito alla direzione diplomatica»

L'ex segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina Oleksiy Danilov verrà trasferito alla direzione diplomatica, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky citato da Rbc-Ucraina. Nei giorni scorsi Danilov era stato sostituito e al suo posto è stato nominato Oleksandr Litvinenko, già a capo dei servizi segreti esteri.

Ore 11:54 - Mosca: «Le sanzioni alla Corea del Nord non hanno portato sicurezza»

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che le sanzioni contro la Corea del Nord «non hanno aiutato a migliorare la situazione della sicurezza nella regione», mentre ci sono state «gravi conseguenze umanitarie per la popolazione civile». Attualmente, ha proseguito la portavoce, è in atto una nuova «escalation nella regione, provocata dalle attività militari sempre più aggressive degli Stati Uniti e dei loro alleati», che sono «giustamente percepite a Pyongyang come una minaccia alla sicurezza nazionale». Le affermazioni di Zakharova, pubblicate sul suo canale Telegram, seguono la decisione di Mosca di porre il veto a una risolutizone del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che estendeva di un anno il lavoro della commissione che monitora le violazioni alle sanzioni da parte della Corea del Nord. Secondo la portavoce, il veto è stato posto dopo che era stata respinta una «soluzione di compromesso» proposta dalla Russia agli Stati Uniti, che avevano sponsorizzato la risoluzione. Zakharova aggiunge che Mosca «respinge con fermezza ogni accusa e minaccia e conferma il suo approccio responsabile nell'osservare i suoi obblighi internazionali così come la sua attenzione nello sviluppare relazioni amichevoli» con Pyongyang.

Ore 11:46 - Il comandante delle forze ucraine: «Mobiliteremo meno dei 500 mila uomini previsti»

In un'intervista a Ukrinform il comandante delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky ha assicurato che sebbene la situazione al fronte sia difficile, le forze di Kiev stanno riconquistando più posizioni di quelle che perdono e l'esercito dovrà mobilitare meno persone del previsto. A dicembre il presidente Volodymyr Zelensky aveva dichiarato che i suoi militari avevano proposto di mobilitare fino a 500.000 ucraini in più mentre la Russia intensificava gli attacchi. «La situazione al fronte è davvero difficile. Ma non solo stiamo sulla difensiva, andiamo avanti anche in aree diverse ogni giorno. Inoltre, il numero di posizioni che abbiamo riconquistato supera il numero di quelle perse. Il nemico non è riuscito ad avanzare in modo significativo in direzioni strategiche, le sue conquiste territoriali sono di importanza tattica. Noi controlliamo questa situazione», ha detto Syrsky.

Ore 11:34 - Romania: «Frammenti di drone sul nostro territorio dopo i raid russi»

Dopo i raid russi sull'Ucraina della scorsa notte il ministero della Difesa della Romania ha annunciato di aver avviato un'indagine a seguito del ritrovamento in territorio rumeno di frammenti che sembrano appartenere a un drone. I frammenti sono stati trovati in un'area agricola della contea di Braila, vicino al confine con l'Ucraina. Non sono stati forniti ulteriori dettagli anche se, dall'inizio della guerra in Ucraina, Bucarest (Stato membro della Nato) ha denunciato in diverse occasioni la presenza di frammenti di droni sul proprio territorio.

Ore 11:32 - Cremlino: «Veto a Onu su Corea Nord è nei nostri interessi»

Il veto posto ieri dalla Russia a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che estendeva il monitoraggio delle sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord «è in linea con gli interessi» di Mosca. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass. La risoluzione, sponsorizzata dagli Stati Uniti, che avrebbe prolungato il mandato del gruppo di esperti di un anno, ha ricevuto il voto favorevole di 13 membri del Consiglio, l’astensione della Cina e il voto contrario della Russia. Nel suo ultimo rapporto di inizio marzo, la commissione di esperti che monitora le sanzioni aveva indicato che aveva iniziato a indagare su «informazioni dei Paesi membri riguardo la fornitura della Corea del Nord di armi e munizioni convenzionali» ad altri Stati in violazione delle sanzioni, in particolare alla Russia per il conflitto in Ucraina.

Ore 10:13 - Zelensky: «Per essere forti abbiamo bisogno dei Patriot Usa»

«L’Ucraina non è ancora forte come potrebbe essere. Dobbiamo essere in grado di operare sul campo di battaglia. Per farlo, abbiamo bisogno di due cose: i sistemi Patriot che gli Stati Uniti possono fornirci e la parità nell’artiglieria. Con i sistemi Patriot, libereremo il cielo e i nostri ragazzi andranno avanti». Lo scrive in un post su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky citando una sua intervista al canale televisivo statunitense Cbs.

Ore 08:46 - Lavrov respinge piano di pace: «Inutile chiederci di ritirare truppe»

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha respinto il piano di pace dell’Ucraina, affermando che è inutile chiedere a Mosca di ritirare le sue truppe dalle aree attualmente occupate. «Siamo comunque pronti a discutere, ma non sulla base della formula di pace del presidente Volodymyr Zelensky», ha detto Lavrov al quotidiano moscovita Izvestia in un’intervista pubblicata oggi.

Ore 08:38 - Caccia polacchi decollano durante attacco russo in Ucraina

Varsavia ha riferito di una maggiore sorveglianza dello spazio aereo polacco in seguito al pesante attacco russo all’Ucraina nella notte. Il comando operativo delle forze armate polacche ha fatto decollare i suoi aerei e quelli alleati e ha avvertito i cittadini: «Questa notte c’è un’intensa attività da parte dell’aviazione a lungo raggio della Federazione Russa associata ad attacchi missilistici su obiettivi situati nel territorio dell’Ucraina. Sono state avviate tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco», come riportano i media ucraini.

Ore 08:27 - Un drone è caduto nel sud est, le Forze armate perlustrano l’area

Un drone militare e’ caduto ieri sera sulla Grande Isola di Braila, nel sud est della Romania. Le immagini del drone in volo nella zona di Gradina Mare, vicino al fiume Danubio, sono state pubblicate su Facebook dal portale locale «Debraila.ro». Secondo la fonte citata, intorno alle 22 ora locale (le 21 in Italia), la polizia e’ stata informata dello schianto di un drone militare in un campo situato nella Grande Isola di Braila, nella zona della fattoria Filipoiu, a circa 12 chilometri da dove si effettua la traversata in traghetto per i collegamenti. La polizia e la gendarmeria hanno transennato la zona e le autorità locali hanno precisato che solo il ministero della Difesa e’ autorizzato a fornire comunicazioni sull’argomento. Diverse squadre di ricerca dell’Esercito sono state inviate nella zona e comunicheranno successivamente se si tratta o meno di un drone legato alla guerra in Ucraina. L’anno scorso quatto droni sono caduti nel territorio romeno. Uno di questi era un drone Shahed che conteneva anche esplosivi. Il resto, secondo le autorità militari, erano droni di sorveglianza.

Ore 08:22 - Kiev: «Notte infernale, 99 bombe sulle centrali termiche»

«Durante la notte l’esercito russo ha lanciato un potente attacco missilistico contro le strutture energetiche dell’Ucraina», ha riferito il comandante dell’aeronautica Mykola Oleschuk affermando che la difesa ha abbattuto 84 obiettivi su 99. Le truppe del Cremlino hanno attaccato con 60 droni, 3 missili aerobalistici X-47M2 Kinzhal, 2 missili balistici Iskander-M, 9 missili aerei guidati X-59, 4 missili da crociera Iskander-K, 21 missili da crociera X-101-X-555. Il ministero dell’Energia ha reso noto su Telegram che «le centrali termiche e idroelettriche nelle regioni centrali e occidentali sono state danneggiate».

Ore 08:08 - Isw: «Russia ha conquistato 500 km quadrati in ultimi mesi»

«L’Isw stima che le forze russe abbiano conquistato 505 chilometri quadrati di territorio da quando hanno lanciato le operazioni offensive nell’ottobre 2023. Si tratta di quasi 100 chilometri quadrati in più di territorio tra il 1° gennaio e il 28 marzo 2024, rispetto agli ultimi tre mesi del 2023 (sebbene questo ritmo di avanzamento potrebbe essere dovuto a una combinazione di carenza di materiale ucraino e condizioni meteorologiche più favorevoli in inverno che in autunno)». Lo si legge sul sito dell’Institute for the study of war, un think tank con sede a Washington, negli Usa. «L’arrivo di un’assistenza occidentale sufficiente e regolare limiterebbe - si sottolinea - queste opportunità per le forze russe e fornirebbe alle forze ucraine la capacità di impedire» a Mosca «di ottenere guadagni tattici anche marginali, di degradare le capacità offensive russe e di prepararsi per future operazioni controffensive per liberare più territorio ucraino».

Ore 07:22 - Ankara: «Attacco Mosca impossibile senza aiuto 007 stranieri»

Secondo la Turchia l’attentato rivendicato dall’Isis contro il Crocus City Hall vicino a Mosca, dove sono morte almeno 143 persone, non sarebbe stato possibile senza il sostegno di servizi segreti stranieri. Lo ha affermato Omer Celik, portavoce del partito di governo turco Akp. «Ciò non può accadere senza il supporto dell’intelligence di qualche Paese. La verità è che l’Isis non è in grado di portare avanti da solo un’organizzazione del genere. Tali azioni hanno uno sponsor», ha affermato Celik in un’intervista con l’emittente privata turca Ntv, esprimendo vicinanza al popolo russo per l’attentato.

Ore 06:29 - Allarme dell’Agenzia per l’energia atomica: si spara vicino alla centrale di Zaporizhzhia

Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, afferma che «il conflitto continua a mettere in pericolo la sicurezza nucleare in Ucraina». Grossi rileva segnala in particolare i rischi dovuti a «attività militari in corso nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, allarmi di raid aerei e bombardamenti che mettono fuori uso l’energia elettrica in diversi siti». «Da più di due anni ormai la sicurezza nucleare in Ucraina è in costante pericolo», sottolinea Grossi in un comunicato pubblicato ieri sera sul sito web dell’Aiea. «Restiamo determinati a fare tutto il possibile per contribuire a ridurre al minimo il rischio di un incidente nucleare che potrebbe danneggiare le persone e l’ambiente non solo in Ucraina». Alla centrale di Zaporizhzhia «gli esperti dell’Aiea di stanza sul posto hanno continuato a sentire esplosioni ogni giorno nell’ultima settimana, a diverse distanze dall’impianto», riporta Grossi aggiungendo che «diverse volte i suoni sembravano provenire da vicino al sito, presumibilmente dal fuoco di artiglieria in uscita, e nelle vicinanze si è sentito il fuoco di armi leggere».

Ore 03:40 - Mosca: respinto attacco ucraino su Belgorod, abbattuti 15 «bersagli aerei»

Mosca afferma che 15 non meglio precisati «bersagli aerei ucraini» sono stati abbattuti questa notte sulla città russa di Belgorod. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass. Non sono state segnalate vittime, ha specificato il governatore dell’omonima oblast Vyacheslav Gladkov. «Le nostre difese aeree sono entrate in azione nella città e nel distretto di Belgorod, abbattendo 15 bersagli aerei in avvicinamento. Secondo le informazioni preliminari, non ci sono state vittime», ha scritto Gladkov su Telegram aggiungendo che le finestre di 37 appartamenti di 17 condomini sono state distrutte e un balcone è stato gravemente danneggiato dai frammenti caduti. Danni anche nello stadio di Belgorod.

Ore 00:51 - Raid russo nei pressi di Dnipro, attaccate le infrastrutture

Le forze russe hanno attaccato siti di infrastrutture nelle prime ore di venerdì nel distretto di Kamianske, nei pressi della città di Dnipro e almeno una persona è rimasta ferita. «L’obiettivo principale del nemico è il nostro popolo e i siti vitali del paese popolazione», ha scritto su Telegram il governatore Serhiy Lysak. Nella zona sono state udite diverse esplosioni. Lo riferisce l’agenzia Reuters.

Ore 00:41 - Lavrov: «Non ci sono quasi più aree di cooperazione fra Russia e Occidente»

Ormai non ci sono quasi più aree in cui la Russia e l’Occidente possano avere una sorta di cooperazione e contatti reali. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. «Non ce n’è quasi nessuna», ha detto Lavrov in un’intervista al quotidiano Izvestia rispondendo a una domanda in merito. Lavrov ha inoltre affermato che le attuali r elazioni tra la Russia e l’Occidente mirano a mantenere il funzionamento delle ambasciate.

2024-03-29T02:12:29Z dg43tfdfdgfd