UCRAINA-RUSSIA, LE NOTIZIE DI MERCOLEDì 17 APRILE

Questa diretta è chiusa, CLICCA QUI per continuare a seguire gli aggiornamenti live. • È il 783° giorno di guerra in Ucraina. Cosa vuole davvero la Russia. • Xi incontra Scholz a Pechino: proposti 4 punti per «ridurre» la crisi ucraina. • Bbc: «Nella guerra in Ucraina morti 50 mila soldati russi», il bilancio è otto volte superiore a quello ufficiale di Mosca. • Media, nell'attacco in Crimea morti 30 soldati russi. • Suslov, consigliere del Cremlino: «Stiamo vincendo sul campo, ma non ci bastano i territori. L’Ucraina deve essere neutrale». Leggi qui l'intervista. • Attacco russo nel nord a Chernihiv, decine di civili morti.

Ore 02:23 - Giorgetti al G7: «Pieno sostegno all’Ucraina»

«I Paesi del G7 hanno rinnovato pieno, condiviso e convinto sostegno all’Ucraina, rinnovando la fiducia nel Paese che sarà in grado di superare le difficoltà». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha presieduto la sessione del G7 interministeriale a Washington, dove è riunito il gotha della finanza mondiale. Nel corso del vertice, il ministro ha aperto una breve discussione sull’Ucraina, alla presenza del ministro ucraino Sergii Marcenko. «Incoraggiamo Fmi, Banca mondiale e tutte le altre rilevanti istituzioni finanziarie - ha dichiarato il ministro - a continuare a supportare l’Ucraina e la sua stabilità macroeconomica». Giorgetti ha invitato Marcenko al G7 finanziario in programma a Stresa dal 23 al 25 maggio. Al centro della riunione anche le riforme delle banche multilaterali di sviluppo e aggiornamenti dell’Ifm e l’agenda della salute e finanze. Sul tema della tassazione internazionale Giorgetti ha sottolineato l’importanza di proseguire il lavoro già svolto nel G7 G20 a San Paolo per raggiungere l’obiettivo della firma alla convenzione entro la fine di giugno di quest’anno. «È importante mantenere un elevato grado di coordinamento tra i G7 - ha commentato poi il ministro - soprattutto se la discussione avanza lungo linee che non sono pienamente condivise». A porte chiuse, il G7 ha discusso degli asset russi congelati dopo l’invasione russa dell’Ucraina, argomento che vede la presidenza italiana alle prese con «un compito delicatissimo», ha concluso Giorgetti.

Ore 01:41 - G7: «Lavoriamo a strade per uso asset russi immobilizzati»

Il G7 resta «impegnato a sostenere» l’Ucraina e continuerà «a lavorare su tutte le possibili strade in cui gli asset congelati della Russia potrebbero essere usati a sostegno» di Kiev «in linea con la legge internazionale e i nostri rispettivi sistemi legali». Lo afferma il G7 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali che si è riunito a Washington a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale.

Ore 01:39 - Zelensky, «Non abbiamo ancora visto milioni munizioni promessi da Ue»

«Ringrazio ognuno di voi per le vostre iniziative e la partecipazione alle coalizioni a sostegno dell’Ucraina e delle nostre forze di difesa e sicurezza. Ringrazio tutti coloro i cui sforzi sono davvero efficaci. Ma, sfortunatamente, non abbiamo ancora visto i milioni di proiettili di artiglieria dell’Unione Europea di cui si è parlato così tanto». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai capi di Stato e di governo dell’Ue riuniti a Bruxelles, collegandosi in videoconferenza. «Inoltre - ha aggiunto - alcune altre iniziative non sono state ancora pienamente attuate, e ciò si riflette soprattutto in ciò che i nostri soldati possono utilizzare al fronte e in ciò che purtroppo devono ancora aspettare. Vi chiedo di accelerare l’attuazione dei nostri accordi con voi, sia sulle forniture e sulla produzione congiunta di armi e munizioni, sia sul finanziamento di progetti rilevanti», ha concluso.

Ore 00:26 - Michel: «Non servono parole, ma armi. E una pace giusta»

«Abbiamo sentito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Due punti importanti: il primo, non hanno bisogno di tante parole, hanno bisogno di equipaggiamenti militari». Lo ha dichiarato il presidente del Cosiglio europeo, Charles Michel, in un punto stampa al termine del vertice Ue. «Gli Stati membri che ne hanno la capacità sono al corrente dell’importanza di fornire altri sistemi di difesa aerea e munizioni», ha spiegato. «Il secondo punto riguarda la Formula di pace giusta. A giugno ci sarà il summit a Svizzera ed è qualcosa di buono. Vogliamo coordinare il punto di vista dell’Ue con altri parti del mondo, in particolare con il Sud globale», ha aggiunto.

Ore 21:32 - Zelensky: «Chiediamo la stessa difesa aerea di Israele»

«La nostra attuale esigenza fondamentale è la difesa aerea. Qui in Ucraina, nella nostra parte d’Europa, purtroppo non abbiamo il livello di difesa che abbiamo visto tutti in Medio Oriente pochi giorni fa. Quando, grazie alla forza combinata degli alleati, riuscirono ad abbattere quasi tutti i missili e i droni che attaccavano Israele. Siamo ancora convinti che occorra proteggere l’Europa dai missili balistici e dagli Shahed, dai missili cruise e dalle bombe, come è avvenuto nei cieli di Israele e di altri Paesi della regione. Il nostro cielo ucraino e il cielo dei nostri vicini meritano la stessa sicurezza». Lo sottolinea il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, parlando in videoconferenza ai leader Ue riuniti a Bruxelles.

Ore 16:48 - Cameron, usare i beni russi per dare sostegno a Kiev

«L'Ucraina avrà il nostro sostegno senza esitazioni fino a quando non sarà vittoriosa e potrà ottenere una pace giusta. È vitale che si raggiunga un accordo per usare i beni russi colpiti da sanzioni per sostenere l'Ucraina e far sì che la Russia paghi per la distruzione che ha provocato». Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico David Cameron, atteso a Capri per il G7 esteri, citato in una nota del Foreign Office.

Ore 16:22 - Kallas, «siamo agli anni '30, chi può dia ora missili a Kiev»

«Viviamo una fase storica e dobbiamo imparare dalla storia, pensiamo al 1937, quando l'Italia invase l'Abissinia, la Germania rimilitarizzò la Renania, la guerra civile in Spagna, la guerra del Giappone in Cina, tutti eventi giudicati in modo separato senza che andassero a comporre un quadro completo e oggi non dobbiamo commettere lo stesso errore». Lo ha detto la premier estone Kaja Kallas nel corso di un incontro con la stampa europea. «I conflitti di oggi sono infatti connessi tra loro e originano dalla nostra risposta troppo debole in Ucraina, gli aggressori hanno dunque preso forza», ha aggiunto. «Dobbiamo agire ora, dobbiamo fare di più, siamo tutti sulla stessa barca: chi ha più munizioni vincerà la guerra», ha sottolineato. «Mi appello ai leader di quei Paesi che hanno ancora equipaggiamento da dare, sappiamo che ci sono, Paesi che hanno capacità di difesa aerea e non sono sotto attacco, dateli all'Ucraina».

Ore 16:15 - Stoltenberg: più importante aiutare Kiev che obiettivi Nato

«L'Ucraina ha bisogno di ancora di più aiuto. Ecco perché, se gli alleati si trovano a dover scegliere tra soddisfare i target di capacità della Nato e fornire più aiuti all'Ucraina, il mio messaggio è chiaro: inviate di più all'Ucraina». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa con i primi ministri di Repubblica Ceca, Petr Fiala, di Danimarca, Mette Frederiksen, e dei Paesi Bassi, Mark Rutte. «La situazione sul campo rimane molto difficile e tutti abbiamo sentito il chiaro e urgente appello dell'Ucraina per un maggiore sostegno. In realtà sono incoraggiato sia dai messaggi che ho sentito durante l'incontro di oggi da tre importanti alleati sia da quanto gli alleati hanno annunciato negli ultimi giorni», ha aggiunto. «Sono anche incoraggiato dalle indicazioni secondo cui il Congresso degli Stati Uniti potrebbe proseguire ulteriormente l'aiuto all'Ucraina nei prossimi giorni», ha sottolineato.

Ore 16:06 - Russia, intelligence ucraina, distrutta sottostazione elettrica nella regione di Brjansk

Questa notte nella regione russa di Brjansk una sottostazione elettrica è stata distrutta, il che ha lasciato senza elettricità diverse infrastrutture militari della Russia. È quanto ha affermato la Direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino. In particolare, l'attacco ha lasciato senza corrente uno stabilimento attivo nel settore dell'industria della difesa, un altro impianto militare impegnato nella produzione di veicoli ferroviari, nonché una base della 29esima brigata autonoma di ferrovieri. L'intelligence ucraina ha sottolineato che la Russia utilizza gli stabilimenti scollegati dalla linea elettrica per condurre le ostilità in Ucraina.

Ore 15:54 - Governo tedesco avvia iniziativa per aumentare forniture difesa aerea

Il governo tedesco ha avviato un'iniziativa per aumentare le forniture di sistemi di difesa aerea all'Ucraina, impegnata a respingere l'invasione russa. Secondo quanto comunicato dai ministeri degli Esteri e della Difesa di Berlino, i rispettivi titolari Annalena Baerbock e Boris Pistorius hanno contatto i partner della Germania a tale scopo. Si tratta di Stati della Nato, dell'Ue e di Paesi terzi. L'iniziativa «Azione immediata sulla difesa aerea» mira a fornire all'Ucraina un supporto ancora maggiore nella protezione dagli attacchi russi dal cielo il più rapidamente possibile. Secondo il ministero degli Esteri tedesco, sono necessarie «forniture immediate» di tali aiuti militari.

Ore 14:54 - G7: Tajani arrivato a Capri, «tra i temi Medio Oriente, Mar Rosso e Ucraina»

«Sono appena arrivato a Capri dove si svolgerà il G7 dei ministri degli Esteri. Quest'anno abbiamo l'onore e l'onere di presiederlo». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un video girato al suo arrivo nell'isola e pubblicato sul suo account X. «Naturalmente parleremo della situazione in Medio Oriente, quello che è accaduto tra Iran e Israele, la situazione a Gaza, la situazione nel Mar Rosso, ma anche la guerra in Ucraina. Noi vogliamo sostenere la libertà e l'indipendenza di Kiev».

Ore 14:37 - Ministero Difesa russo, abbattuto un drone ucraino nella regione di Belgorod

La regione di Belgorod è nuovamente diventata oggetto dell'attacco di un drone ucraino. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. «Il 17 aprile, intorno alle 14:30 ore di Mosca (13:30 in Italia), è stato sventato il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con l'uso di un drone di tipo aereo contro oggetti sul territorio della Federazione Russa. I sistemi di difesa aerea in servizio hanno distrutto un aeromobile a pilotaggio remoto ucraino sul territorio della regione di Belgorod», ha comunicato il ministero della Difesa.

Ore 13:46 - Colpita in Russia la fabbrica dei bombardieri Tupolev

Droni dell'intelligence militare ucraina hanno attaccato questa mattina la fabbrica di aerei Gorbunov a Kazan, nel Tatarstan, nell'est della Russia, dove vengono prodotti e riparati i bombardieri strategici Tu-22M e Tu-160M. Lo riporta Rbc-Ucraina citando fonti dei servizi speciali. I mass media locali hanno riferito di esplosioni dentro il perimetro della fabbrica subito dopo le sirene d'allarme. L'azienda è stata evacuata. Rosaviatsia (la Federal agency for air transport of the russian federation) ha dichiarato che negli aeroporti di Kazan, Nizhnyokamsk e Nizhny Novgorod arrivi e partenze sono stati sospesi, scrive Rbc-Ucraina.

Ore 13:39 - Cosa vuole davvero Vladimir Putin?

(di Paolo Valentino) L’intervista di Dmitrij Suslov al nostro giornale ci dice alcune cose molto importanti sulla Russia ed è una risposta a quanti, in queste settimane, invocano iniziative diplomatiche mirate a una tregua o a un congelamento (parola molto di moda) della guerra in Ucraina. Suslov, esperto molto coinvolto nella elaborazione della politica estera russa, conferma quanto già spiegato dall’inglese Mark Galeotti, uno dei maggiori esperti occidentali di cose russe. E cioè che Putin non punti tanto a conquiste territoriali, quanto a fare dell’Ucraina un Paese del tutto neutrale, militarmente insignificante, parte integrante della sua zona di influenza, quel Russkij Mir, il mondo russo, di cui si è autonominato profeta e campione. Al capo del Cremlino interessa veramente solo il riconoscimento della Russia come grande potenza, con il corollario indispensabile della sua zona di influenza. Ecco perché le ipotesi di cessate il fuoco o trattativa formulate, sia pur con le migliori intenzioni, da pezzi dell’establishment occidentale, in questa fase non hanno senso: è Putin oggi a non voler alcun negoziato che non sia nei suoi termini. Concederglielo significherebbe non solo condannare l’Ucraina, ma anche firmare una bancarotta morale e politica che ci affliggerebbe per sempre.

Ore 13:37 - Kharkiv come Aleppo

(di Marta Serafini) Kharkiv rischia di diventare «una seconda Aleppo». È il sindaco della seconda città ucraina, Ihor Terekhov, a spiegare al Guardian come la Russia stia cambiando tattica per cercare di distruggere l’erogazione di energia elettrica della città e terrorizzare i suoi 1,3 milioni di residenti con raid sulle aree residenziali. Il paragone con la città siriana colpita duramente dai raid del regime di Bashar Assad sostenuto da Mosca è sicuramente un’iperbole ma offre spunti di riflessione. (...) Leggi qui l'articolo completo dalla newsletter del Corriere della Sera America | Cina

Ore 13:16 - Aggiornamento: attacco russo a Chernihiv, bilancio vittime sale a 14

Il bilancio delle vittime dell'attacco russo contro la città ucraina di Chernihiv è salito a 14. Lo ha detto nel corso di una diretta televisiva Andriy Podorvan, il consigliere del governatore regionale di Chernihiv. Inoltre, oltre 60 persone hanno riportato ferite di varia gravità. «Diverse decine di bambini sono stati ricoverati negli ospedali della città di Chernihiv, a tutti loro viene fornita assistenza adeguata», ha aggiunto Podorvan. Le operazioni di ricerca e il salvataggio proseguono, secondo Podorvan, visto anche l'alto numero di dispersi.

Ore 12:51 - Media, nell'attacco in Crimea morti 30 soldati russi

Secondo il canale Telegram Crimean wind, nell'attacco notturno all'aeroporto militare russo di Dzhankoy, in Crimea, «circa 30 militari russi sono stati uccisi e circa 80 sono stati feriti. A causa della mancanza di posti sufficienti nell'ospedale di Dzhankoy, i feriti vengono trasportati con elicotteri a Sebastopoli». Unian riporta informazioni secondo cui il deposito di missili Zircon e S-300 dentro l'aeroporto è stato distrutto. L'aeroporto militare è un hub logistico attraverso cui vengono rifornite le truppe russe nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia.

Ore 12:33 - Aggiornamento: Kiev, salgono a 13 i morti in raid russo a Chernihiv

Salgono a 13 i morti nel raid russo sulla città ucraina di Chernihiv, dove 3 missili hanno colpito un edificio di 8 piani nel centro città. Almeno 61 sono i feriti, tra cui due bambini. Lo riportano le autorità ucraine. Chernihiv si trova a circa 150 chilometri a nord della capitale, Kiev, vicino al confine con la Russia e la Bielorussia, e ha una popolazione di circa 250.000 abitanti.

Ore 12:33 - Bozza vertice Ue, «dare urgentemente difesa aerea a Kiev»

«Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di fornire urgentemente una difesa aerea all'Ucraina e di accelerare e intensificare la fornitura di tutta l'assistenza militare necessaria, comprese le munizioni di artiglieria e i missili. Invita il Consiglio, in particolare nella prossima riunione, ad assicurare il necessario follow-up. Accoglie con favore i progressi compiuti sulle proposte di destinare le entrate straordinarie derivanti dai beni immobilizzati della Russia a beneficio dell'Ucraina e ne chiede la rapida adozione». È quanto si legge nell'ultima bozza delle conclusioni del vertice Ue che inizierà questo pomeriggio.

Ore 12:07 - La Russia ha cominciato il ritiro dal Nagorno-Karabakh

Il Cremlino ha confermato l'inizio del ritiro delle forze di pace russe dal Nagorno-Karabakh. Lo dice il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, come riporta la Tass.

Ore 11:33 - Kiev, «a Chernihiv 11 morti, 50 feriti, condomini distrutti»

Undici morti e più di 50 persone ferite, tra cui tre bambini, è il bilancio provvisorio dell'attacco russo di questa mattina a Chernihiv, nel nord dell'Ucraina, ha reso noto l'ufficio presidenziale, citato dai media. Il bombardamento ha distrutto un edificio di otto piani, quattro condomini, un ospedale, una scuola e diverse automobili. Le autorità ritengono che potrebbero esserci persone sotto le macerie.

Ore 11:23 - Kiev, distrutto elicottero Mi-8 nell'aeroporto russo di Samara

La direzione dell'intelligence ha reso noto che nell'aeroporto di Kryazh della città russa di Samara è stato distrutto un elicottero Mi-8 utilizzato dall'esercito del Cremlino per trasportare armi e soldati per la guerra in Ucraina. Lo riferisce Unian. «Il 17 aprile 2024, un elicottero da trasporto Mi-8 è stato distrutto presso l'aeroporto di Kryazh nella città di Samara. L'aggressore ha utilizzato questo elicottero nella guerra contro l'Ucraina per trasportare armi e personale», afferma l'intelligence. Il costo di un elicottero di questo tipo varia dai 10 ai 15 milioni di dollari.

Ore 10:54 - Zelensky: già 10 morti a Cernihiv, poteva essere evitato

«A Cernihiv è in corso un'operazione di salvataggio dopo l'attacco missilistico russo. Persone sotto le macerie. Al momento si hanno notizie di feriti e 10 morti. Le mie condoglianze alla famiglia e agli amici»: lo scrive sul suo canale Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiornando il bilancio dell'attacco sulla città ucraina presso il confine con la Bielorussia. Il presidente ucraino avverte che il numero delle vittime può salire ulteriormente e afferma che questo avrebbe potuto essere evitato se Kiev avesse ottenuto adeguati mezzi di difesa «e se la determinazione del mondo a contrastare il terrore russo fosse stata sufficiente».

Ore 10:33 - Erdogan, presto una data per la visita di Putin in Turchia

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che presto sarà definita una data per una visita dell'omologo russo Vladimir Putin in Turchia, già annunciata in almeno due occasioni e poi rimandata. «Abbiamo frequentemente conversazioni telefoniche con Putin, la data della sua visita in Turchia non è ancora stata definita ma credo che la questione sarà chiarita al più presto», ha detto Erdogan parlando con alcuni giornalisti, come riporta la tv di Stato Trt. Secondo il quotidiano filogovernativo Daily Sabah, la visita potrebbe essere organizzata per la fine del mese di aprile o all'inizio di maggio. Se confermata, si tratterebbe del primo viaggio di Putin in un Paese della Nato dopo l'invasione della Russia in Ucraina nel febbraio del 2022. Nei mesi scorsi, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, aveva affermato che oltre al conflitto tra Mosca e Kiev e il rilancio dell'accordo per l'esportazione di grano nel Mar Nero, i due presidenti hanno in programma di discutere un progetto che renderebbe la Turchia un hub energetico, un'idea avanzata da Putin e accolta da Ankara ma ancora non messa in pratica.

Ore 10:17 - Cina, molto da fare prima della conferenza pace su Ucraina

La Cina ritiene ci sia ancora «molto lavoro» da fare prima che si possa tenere la conferenza di pace sulla guerra in Ucraina programmata in Svizzera, dopo che il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato su X che il presidente Xi Jinping ha accettato di sostenere l’importante evento dopo aver avuto martedì un lungo incontro a Pechino. «Secondo quanto ci risulta, l’incontro è ancora in preparazione e c’è ancora molto lavoro da fare», ha osservato sul punto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, per il quale «l’unica via d’uscita dalla crisi ucraina è al tavolo dei negoziati».

Ore 10:06 - Sindaco ucraino: «Kharkiv rischia di diventare una seconda Aleppo»

Kharkiv rischia di diventare «una seconda Aleppo». A meno che i politici statunitensi non votino a favore di nuovi aiuti militari per aiutare l’Ucraina a ottenere le difese aeree e contrastare gli attacchi russi a lungo raggio, ha detto il sindaco della città nell’Ucraina orientale Igor Terekhov al Gaurdian. Terekhov ha detto che la Russia ha cambiato tattica per cercare di distruggere le infrastrutture elettriche della città e terrorizzare i suoi 1,3 milioni di residenti colpendo le aree residenziali, con le persone che subiscono interruzioni di corrente non programmate per molte ore di seguito. Il sindaco della città dell’Ucraina ha affermato che il pacchetto di aiuti militari statunitensi da 60 miliardi di dollari, attualmente bloccato al Congresso è di «fondamentale importanza». «Abbiamo bisogno di questo sostegno per evitare che Kharkiv diventi una seconda Aleppo», ha detto Terekhov, riferendosi alla città siriana pesantemente bombardata dalle forze governative russe e siriane al culmine della guerra civile nel Paese dieci anni fa.

Ore 09:57 - Il Papa, liberare i prigionieri di guerra, basta torture

«È il nostro pensiero in questo momento, di tutti noi, sia anche alle popolazioni in guerra. Pensiamo alla Terra Santa, Palestina, Israele. Pensiamo all’Ucraina, alla martoriata Ucraina. Pensiamo ai prigionieri di guerra: che il Signore muova la volontà per liberarli tutti». Così il Papa al termine dell’udienza generale. «E parlando dei prigionieri, mi vengono in mente coloro che sono torturati: la tortura dei prigionieri è una cosa bruttissima, non è umana. Pensiamo alle tante torture che feriscono la dignità della persona e ai tanti torturati. Il Signore aiuti tutti e benedica tutti», ha aggiunto.

Ore 09:14 - Attacco russo nel nord a Chernihiv, civili morti e feriti

L’esercito russo ha lanciato nella mattinata tre attacchi missilistici nei pressi del centro di Chernihiv, città dell’Ucraina settentrionale: ci cono 4 civili morti e molti feriti, ha detto in un video su Telegram il capo dell’Amministrazione militare regionale di Chernihiv Viacheslav Chaus. Il sindaco Oleksandr Lomako ha dichiarato che è stato colpita una infrastruttura.

Ore 08:39 - In Giappone nuovi divieti di esportazione in Russia

Sono entrati in vigore oggi in Giappone i nuovi divieti di esportazione di 164 categorie di merci verso la Russia, approvati dal governo del Paese asiatico all'inizio di questo mese. Le nuove restrizioni interessano tra le altre categorie anche olio motore, tubi in acciaio, yacht e altre imbarcazioni ricreative o sportive. Dal 10 maggio, invece, il Giappone vieterà l'importazione di diamanti russi non industriali. Secondo il ministero del Commercio giapponese, l'obiettivo di Tokyo è di bloccare le esportazioni di merci che contribuiscono a rafforzare la base industriale della Russia.

Ore 08:22 - La Danimarca stanzia un nuovo pacchetto da 300 milioni per l'Ucraina

Il governo danese ha annunciato lo stanziamento di un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina per 2,2 miliardi di corone (circa 295 milioni di euro). Il denaro andrà allo sviluppo del potenziale marittimo delle forze ucraine, nonché ai droni e alla produzione di pezzi di ricambio missilistici. Lo ha riferito il ministero della Difesa danese. I fondi del nuovo pacchetto andranno, tra le altre cose, all'industria della difesa ucraina per l'acquisto e il trasferimento gratuito di armi e munizioni, veicoli aerei senza equipaggio e la produzione di parti di missili in collaborazione con i Paesi Bassi e la Repubblica ceca, come nonché per un aiuto significativo nella sfera marittima.

Ore 07:56 - Bbc: «Nella guerra in Ucraina morti 50 mila soldati russi»

Il bilancio dei soldati russi morti in Ucraina ha superato la soglia dei 50.000: il conteggio nel secondo anno di guerra è stato superiore di quasi il 25% rispetto al primo. L'aggiornamento è stato realizzato da Bbc Russia e dal gruppo di media indipendenti Mediazona. Nel secondo anno di combattimenti sono morti più di 27.300 soldati russi. «Il bilancio complessivo è 8 volte superiore all'ammissione ufficiale di Mosca. È probabile che il numero sia molto più alto», scrive Bbc parlando di «strategia del tritacarne», ossia il modo in cui Mosca invia ondate di soldati ad avanzare senza sosta per cercare di logorare le forze ucraine.

Ore 07:32 - Suslov, consigliere del Cremlino: «Stiamo vincendo sul campo, ma non ci bastano i territori. L’Ucraina deve essere neutrale»

(di Paolo Valentino) (...) Dmitrij Suslov dirige il Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca ed è uno dei più ascoltati consiglieri di politica estera del Cremlino. A che punto è la guerra? «La situazione delle forze sul terreno è ormai evoluta decisamente in senso favorevole alla Russia, che prevale sotto ogni aspetto, armi, soldati, vantaggio dell’iniziativa. L’unico campo dove c’è un certo equilibrio sono i droni. E questa situazione non è destinata a cambiare neppure nel medio periodo. Anche se gli USA dovessero sbloccare i famosi 60 miliardi di aiuti militari a Kiev fermi al Congresso, l’Occidente non potrebbe compensare la produzione militare russa per anni a venire». (...) Leggi qui l'intervista completa

Ore 07:23 - Esplosioni e incendi nell’aeroporto militare russo in Crimea

Il gruppo di monitoraggio Crimean Wind rende noto che nella notte ci sono state esplosioni e vasti incendi dentro e vicino l’aeroporto militare russo di Dzhankoy, in Crimea, penisola annessa unilateralmente da Mosca dieci anni fa. I media ucraini mostrano l’immagine delle fiamme nell’aeroporto postata da Crimean Wind. Secondo i residenti, le esplosioni sono avvenute prima che fosse annunciato l’allarme aereo. «Il satellite VIIRS/Suomi NPP ha registrato sei focolai di potenti incendi presso l’aeroporto militare russo di Dzhankoya. L’ora della ripresa era alle 3,41, ora di Mosca», afferma Crimean Wind.

Ore 07:21 - Cosa vuole davvero la Russia in Ucraina

(di Gianluca Mercuri) La Germania chiede alla Cina di «fermare Putin». Ma quello del cancelliere Scholz a Pechino, scrive Mara Gergolet, è soprattutto un viaggio d’affari: «Ha portato con sé una tale delegazione di amministratori delegati (Mercedes, Bmw, Volkswagen, Basf, Bayer), che è chiaro a tutti cosa Berlino intenda per de-risking: un allontanamento dalla Cina da compiersi il più tardi possibile». La soluzione diplomatica, insomma, è lontana. Dmitrij Suslov, tra i più ascoltati consiglieri di politica estera del Cremlino, dice con chiarezza brutale a Paolo Valentino che, con gli ucraini in evidente difficoltà, l’asticella russa è alta: oltre al «riconoscimento del controllo russo sui territori conquistati», Mosca vuole «uno status neutrale per l’Ucraina, quindi la fine di ogni discorso sull’adesione alla Nato e limiti stretti alle dimensioni delle sue forze armate». Commenta Paolo Valentino: «Ecco perché le ipotesi di cessate il fuoco o trattativa formulate, sia pur con le migliori intenzioni, da pezzi dell’establishment occidentale, in questa fase non hanno senso: è Putin oggi a non voler alcun negoziato che non sia nei suoi termini».Leggi qui tutti gli articoli di PRIMA ORA, la newsletter del Corriere della Sera

Ore 06:56 - La Russia instilla il panico a Kharkiv per favorire un’evacuazione della città

I sempre più frequenti attacchi della Russia contro Kharkiv, la città situata nell’area nord orientale dell’Ucraina, sono un modo per costringere i residenti locali a evacuare il centro abitato. È quanto si legge sull’agenzia d’informazione statunitense «Bloomberg» che cita proprie fonti ucraine e occidentali secondo cui i recenti attacchi russi volti a distruggere le infrastrutture energetiche sembrano «uno sforzo coordinato per creare delle condizioni che rendano Kharkiv inabitabile». Al contempo, le Forze armate russe stanno approfittando del momento in cui all’Ucraina mancano munizioni di artiglieria e missili per la difesa aerea. Secondo le fonti di «Bloomberg», tuttavia, tale attività messa in atto dal Cremlino sarebbe un classico atto di disinformazione che regolarmente si applica in un contesto militare: in questo caso, l’obiettivo dei russi sarebbe quello di convincere le autorita’ ucraine a disporre lo sgombero dei civili dalla città, onde evitare che possa essere accerchiata prima dalle Forze armate di Mosca.

Ore 06:52 - Suslov. «I territori non bastano, l’obiettivo è la neutralità di Kiev»

«La Russia non combatte questa guerra per i territori ma per garanzie e accordi blindati sulla sicurezza. L’Ucraina deve essere assolutamente neutrale. Il minimo accettabile per un armistizio sarebbe un ritorno al comunicato di Istanbul dell’aprile 2022, con in più il riconoscimento del controllo russo sui territori conquistati. Quel documento stabiliva uno status neutrale per l’Ucraina, quindi la fine di ogni discorso sull’adesione alla Nato e limiti stretti alle dimensioni delle sue forze armate». Lo ha detto in un’intervista al Corriere della Sera Dmitrij Suslov direttore del Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca ed è uno dei più ascoltati consiglieri di politica estera del Cremlino. «Il Cremlino considera queste precondizioni irrinunciabili per un armistizio. Per questo le chance di una tregua nel futuro prevedibile sono molto basse. Per noi l’Ucraina dev’essere veramente neutrale. Tenere in piedi l’attuale livello di cooperazione tra Kiev e gli occidentali dopo una tregua sarebbe una sconfitta per la Russia», ha aggiunto. Quanto all’andamento del conflitto sul campo «la situazione delle forze sul terreno è ormai decisamente favorevole alla Russia, che prevale sotto quasi ogni aspetto, armi, soldati, vantaggio dell’iniziativa. L’unico campo in equilibrio forse sono i droni. Questa situazione non è destinata a cambiare neppure nel medio periodo. Il quadro generale interno è disastroso per Kiev: demograficamente, economicamente, socialmente e anche politicamente. La popolarità di Zelensky è in calo, c’è crescente sfiducia e instabilità. L’unica istituzione di cui gli ucraini ancora si fidano sono le forze armate».

Ore 05:45 - Il rappresentante della Cina alle Nazioni Unite Fu Cong condanna esplicitamente l’invasione russa

Il nuovo rappresentante permanente della Cina alle Nazioni Unite Fu Cong ha presentato ieri una copia delle sue credenziali al segretario generale Antonio Guterres. Fu ha lasciato l’incarico di ambasciatore cinese presso l’Unione europea lo scorso 29 marzo dopo 15 mesi, contraddistinti da un progressivo deterioramento delle relazioni bilaterali innescato dalla guerra in Ucraina e da controversie commerciali. Alle Nazioni Unite sostituisce Zhang Jun, che ha concluso il suo mandato a fine marzo. Fu si è insediato come capo della missione diplomatica cinese in Ue il 16 dicembre 2022, nel quadro del nervosismo di Bruxelles per la mancanza di un’esplicita condanna all’invasione russa dell’Ucraina da parte di Pechino. Fu ha affrontato apertamente l’argomento in un’intervista concessa al quotidiano «South China Morning Post», edito a Hong Kong, il 23 dicembre 2022, in cui dichiarò che l’invasione aveva messo il suo Paese «in una posizione molto difficile» e a «dura prova» le relazioni con l’Europa.

Ore 04:30 - Per Zelensky la Cina può davvero contribuire alla pace

«Stiamo anche lavorando attivamente per garantire che il primo vertice globale sulla pace di giugno produca risultati. Sono grato a tutti i leader e gli stati che hanno espresso la loro volontà di parteciparvi nell`ultima settimana». Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X. Il vertice di giugno si terrà in Svizzera. «Vorrei anche ringraziare in particolare il cancelliere tedesco Olaf Scholz per la sua leadership e per la comunicazione internazionale sul tema - prosegue - nonché per i segnali che abbiamo ricevuto da Pechino. La Cina può davvero contribuire al ripristino della pace giusta in Ucraina e alla stabilità internazionale. Il vertice in Svizzera rappresenta una reale opportunità per tutti noi per garantire che la Carta delle Nazioni Unite, i suoi scopi e i suoi principi inizino a funzionare nella pratica».

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