XI SBARCA IN EUROPA MA GUARDA A MOSCA

Lunedì il presidente cinese Xi Jinping inizierà la sua visita europea di sei giorni, la prima da cinque anni anche per la forzata pausa dovuta alla pandemia da Covid-19 che ha chiuso la Cina al mondo. Prima tappa a Parigi, dove incontrerà l’omologo Emmanuel Macron. Un incontro che, oltre a ricordare i sessant’anni della relazioni diplomatiche fra i due Paesi, sarà inevitabilmente segnato dalla situazione in Ucraina e il coinvolgimento ambiguo di Pechino sul piano dei rapporti con le parti coinvolte, l’alleanza con Mosca e un potenziale ruolo di mediazione che, sollecitato anche da Parigi, non si è finora concretizzato.

Nella capitale francese Xi incontrerà anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen in un contesto di rapporti con l’Unione Europea in peggioramento dopo che la Ue ha messo sotto accusa le pratiche commerciali della Repubblica popolare in settori strategici come quello degli autoveicoli e delle energie alternative ma anche per il ruolo più assertivo sul piano dello sviluppo militare europeo che Pechino e Mosca non vedono favorevolmente.

Dopo la tappa francese che si concluderà martedì prossimo, il presidente cinese ripartirà per l’Ungheria e la Serbia, Paesi con cui la Cina ha consolidati rapporti di amicizia ma che sono anche i più dubbiosi sul ruolo dei Paesi europei e della Nato nel conflitto russo-ucraino. Diversi osservatori ritengono che durante il viaggio, più che proporsi come mediatore, Xi cercherà di rimarcare soprattutto la sua alleanza con Putin, che molti sospettano sia anche di supporto militare, per ribadire il ruolo di potenza globale del suo Paese e di opposizione all’ordine globale centrato su identità Usa-europea e Nato.

Non è sicuramente casuale che l’arrivo a Belgrado, il 7 maggio coinciderà con il 25mo anniversario dell’attacco statunitense all’ambasciata cinese nel contesto del sostegno Nato all’indipendenza del Kosovo.

2024-05-04T10:31:40Z dg43tfdfdgfd