È LA GIOCONDA «IL CAPOLAVORO PIù DELUDENTE DEL MONDO» (MA LA COLPA NON è DI LEONARDO)

Più si alzano le aspettative nei confronti di qualcosa (o di qualcuno), più aumenta il rischio di vederle disattese. Vale anche nel mondo dell’arte, altrimenti non si spiegherebbe come mai la Gioconda di Leonardo da Vinci, forse il quadro più famoso del mondo, sia allo stesso tempo anche il più deludente. A rilevarlo, sulla base del contenuto di ben 18.176 recensioni delle opere più rinomate a livello internazionale, è stata il mese scorso un’ analisi realizzata dal sito californiano CouponBirds. La celeberrima tela del Louvre ha infatti registrato il 37,1% di opinioni negative, precedendo in questo senso un altro capolavoro del museo parigino come La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix (34.5%). Non stupisce dunque che proprio la capitale francese, con il 27,6% di recensioni negative, sia risultata la città d’arte meno apprezzata dagli utenti da questo punto di vista. Seguono New York a quota 26,7% e Firenze – più staccata – al 18,1% («colpa» anzitutto della Nascita di Venere di Botticelli, unico dipinto in Italia a essere rientrato nei dieci più insoddisfacenti tra i 100 presi in esame).

I cinque quadri più deludenti del mondo (CouponBirds)

Troppa confusione

A onor del vero va precisato che a far guadagnare alla Monna Lisa la vetta di tale classifica non è stata la sua esecuzione pittorica – e ci mancherebbe altro –, bensì la difficoltà dei visitatori nell’ammirarla a dovere a causa della calca che si forma quotidianamente nella sala in cui è esposta. Non a caso – come si legge – «la parola chiave negativa “folla” è stata menzionata 127 volte nelle sue recensioni, mentre “difficile” è stata la seconda con 50 risultati». «Non sono mai stato così deluso», «È stata una tortura», recitano due commenti citati. «Vale davvero la pena pagare un biglietto d’ingresso di 22 euro – e fare a spintoni con una massa di estranei – per darle solo un’occhiata fugace?» è arrivata perciò a chiedersi la piattaforma. Buona parte delle persone, a giudicare da quanto emerso, col senno del poi ritiene di no. «Molte delle più grandi opere d’arte di tutti i tempi sono vittime del loro stesso successo, attirando folle disorganizzate e biglietti costosi» ribadisce in proposito CouponBirds. Di conseguenza a Parigi, «piuttosto che affrontare il vasto pubblico del Louvre, i dati suggeriscono di fare un giro al Museo d’Orsay, dove si possono ammirare grandi opere come La madre di Whistler e Olympia».

Questa la situazione già nel 2005, in era «pre-smartphone» (Fonte: LaPresse)

Le opere più apprezzate

Sempre tramite il monitoraggio dei termini più ricorrenti nelle recensioni, la rilevazione ha viceversa scoperto anche le tele più sottovalutate: terza posizione per Iris di Van Gogh al Getty di Los Angeles (92% di commenti positivi), seconda per Cavaliere ridente di Frans Hals alla Wallace Collection di Londra (92,5%) e prima per Avvampante giugno di sir Frederic Leighton al Museo de Arte de Ponce di Porto Rico (94%). Il suo segreto? Non solo il prezzo d’ingresso di soli 5,50 euro in una galleria decisamente meno affollata rispetto al Louvre (la più visitata del pianeta con oltre 7,7 milioni di ingressi annuali), ma anche la sua cornice dorata, che è stata definita «un’opera d’arte in sé». Decisamente niente male per un quadro del tutto snobbato fino al 1963, anno in cui venne acquistato ad Amsterdam dal fondatore del museo Luis Ferré per poche migliaia di dollari.

Avvampante giugno, con la sua splendida cornice (Fonte: Museo de Arte de Ponce)

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