ELEZIONI BASILICATA, CHI SONO I CANDIDATI ALLE REGIONALI: TRA BARDI E MARRESE, LA SFIDA NEL «TEXAS D’ITALIA»

Nel «Texas d’Italia» è sfida a tre per conquistare la guida della regione. Domenica 21 (dalle 7 alle 23) e lunedì 22 aprile (dalle 7 alle 15) si voterà per le elezioni in Basilicata. In corsa ci sono: Vito Bardi, 72 anni, governatore uscente sostenuto dal centrodestra unito, a cui si è aggiunto un inedito tandem formato da Italia viva e Azione; Piero Marrese, , presidente della Provincia di Matera, sostenuto da Pd, M5S e dall’Alleanza Verdi-Sinistra (Avs); Eustachio Follia, 53 anni, candidato di Volt, già coordinatore regionale del partito paneuropeo. La legge elettorale lucana non prevede il ballottaggio, né il voto disgiunto: a vincere sarà quindi il candidato che conquisterà un voto in più.

La Basilicata è la terza regione più piccola d’Italia (circa 530 mila abitanti), ma ha una fortissima rilevanza economica, perché in questo territorio c’è una delle più grandi riserve di petrolio e gas d’Europa. Eni e Total, le due principali compagnie estrattive, nel 2023 hanno prodotto oltre 3,5 milioni di tonnellate di greggio. A queste va aggiunto oltre 1 miliardo di metri cubi di gas naturale.

Nella seconda parte della legislatura, quando la pandemia volgeva al termine, la Regione ha chiuso nuovi accordi con le compagnie petrolifere. per tutti i residenti. E ora, a pochi giorni dalla elezioni, sempre Bardi ha lanciato anche un «bonus acqua», per alleggerire anche questo tipo di bollette, sempre grazie al petrolio.

E conta di riuscirci con maggiore facilità rispetto ad un mese fa, quando la sconfitta del centrodestra in Sardegna aveva innescato forti tensioni tra FdI, Lega e Forza Italia. La ricandidatura di Bardi era quindi a forte rischio. Poi, complice la bagarre nel centrosinistra con due candidati saltati nel giro di pochi giorni, l’uscente di Forza Italia non solo ha incassato il sostegno del centrodestra unito, ma anche quello dei partiti di Matteo Renzi e Carlo Calenda.

Fronte centrosinistra. Prima della rivoluzione dello scacchiere, e sostenuto anche dall’ex ministro della Sanità Roberto Speranza (lucano). Su questo nome non si è però trovato un accordo con il M5S e quindi il «trasversale» Chiorazzo si è fatto da parte. È stato poi il turno di Domenico Lacerenza, primario oculista all’ospedale di Potenza, ma il suo nome è sopravvissuto per meno di 24 ore.

Alla fine si è così arrivati alla sul quale è arrivato anche l’accordo della sinistra, oltre a Movimento e Pd. C’è infine in campo Eustachio Follia, giornalista, ed esponente del Movimento Volt, che si gioca la carta del candidato «extra establishment».

2024-04-16T10:12:05Z dg43tfdfdgfd