ILARIA SALIS, LA REAZIONE DI TAJANI: «DI NUOVO IN CATENE, NON è UN BEL MODO». SCHLEIN: SCHIAFFO IRRICEVIBILE, MELONI REAGISCA

Ilaria Salis anche oggi è entrata e «certamente non è un bel modo». Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo a SkyTg24. «Non mi pare che ci sia pericolo di fuga», ha sottolineato Tajani, auspicando che Salis possa essere assolta. «Eviterei di politicizzare il caso, sennò si rischia lo scontro», ha aggiunto il vicepremier, dicendosi preoccupato «per la cittadina Salis». «Non mi interessa se poi vogliono candidarla, ma se si deve trasformare il processo in scontro politico», questo non sarebbe nell’interesse della stessa Salis, ha osservato Tajani riferendosi all’ipotesi che il Pd possa candidare alle Europee la detenuta italiana.

Dura la reazione della segretaria del Pd: «Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. Dopo essere stata portata ancora una volta in Aula catene ai polsi, alle caviglie e guinzaglio — dice Elly Schlein », oggi i giudici ungheresi hanno deciso anche di negarle gli arresti domiciliari. Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito».

Sul posto invece Nicola Fratoianni, ha appena respinto la richiesta degli avvocati difensori di Ilaria Salis di concedere gli arresti domiciliari. Tanta amarezza e tanta rabbia. E si confermano tutte le preoccupazioni emerse in molti mesi», sostiene parlando con i cronisti davanti al tribunale di Budapest, dove insieme alla vicepresidente della commissione giustizia del Senato Ilaria Cucchi e ad altri parlamentari italiani, ha seguito l’udienza stamani . «Quella decisa è una misura totalmente sproporzionata - prosegue il leader - ancora una volta in catene, ancora una volta in carcere. 13 mesi non bastano per questa ragazza italiana? Se necessario far di tutto, il governo Meloni si svegli, faccia qualcosa per riportarla a casa. E dica al suo amico Orban che questa sua idea della giustizia e del diritto sta fuori dell’Europa». E conclude: «L’assenza del nostro governo qui - conclude Fratoianni - è uno schiaffo alla Repubblica, e alla dignità del nostro Paese e alla nostra civiltà giuridica».

Dal fronte di Fratelli d’Italia, ribatte Giovanni Donzelli, braccio destro di Meloni al timone del partito: «Spetta a noi cercare di difendere i nostri concittadini. Non mi sento di assolvere automaticamente il comportamento della Salis su quello che è successo. Però è una cittadina italiana e il governo farà tutto il possibile per difenderla. Ancora in catene? Ricordo che anche in Italia Tortora era stato portato in catene in tribunale. La giustizia italiana è andata avanti, ci sono altri rispetti, e noi siamo orgogliosi di questo».

Anche l’ex premier Matteo Renzi attacca il governo: «Non è accettabile che una cittadina italiana sia trattata così in Ungheria. Giorgia Meloni deve essere realmente patriota e spiegare a Viktor Orbán che o l’Ungheria rispetta la regole dello stato di diritto o nessun euro delle tasse degli italiani deve finire a Budapest come invece accade oggi. Ci governano i Fratelli d’Italia o i sudditi d’Ungheria?».

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