SALVINI: «SERVE UN TETTO DEL 20% DI ALUNNI STRANIERI PER CLASSE»

«Occorre la reciprocità, non credo che in nessun Paese islamico chiudano per la Santa Pasqua o per il Santo Natale». Matteo Salvini non ha dubbi. All’Istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello, nel Milanese, decidere la chiusura della scuola per rispetto del Ramadan è stato «un pessimo segnale».

Incurante delle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in una lettera alla vicepreside Maria Rendani aveva espresso apprezzamento per «il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono», il vicepremier e ministro va all’attacco senza mezzi termini. «È un segnale di cedimento e arretramento chiudere per il Ramadan» spiega durante Porta a porta su Rai 1. «È giusto spiegare ai bambini di ogni etnia e religione quanto è bello conoscersi, però siamo in Italia». Ergo, in assenza di reciprocità, non si possono cambiare le regole per andare incontro a chi, per ragioni religiose, ha riti diversi da quelli occidentali.

Il Pd reagisce immediatamente con la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi: «Non vorremmo che queste dichiarazioni del vicepremier abbiamo altre finalità e rappresentino un attacco al presidente della Repubblica, nelle cui mani il ministro Salvini ha giurato. Meloni ci spieghi cosa va dicendo il suo vicepremier». E poi ancora: «Salvini non vuole favorire i processi di integrazione, ma al contrario identificare nella presenza degli alunni migranti uno dei problemi di funzionamento della scuola. Il messaggio è identico a quello che viene veicolato ogni giorno in tema di immigrazione e quindi è utile ed è giusto limitare il numero degli alunni stranieri nelle nostre classi».

Ma il leader della Lega rilancia e invita a correre ai ripari: «Bisogna mettere un tetto agli alunni stranieri in ogni classe, per tutela loro e per tutela anche di tutti gli altri bambini. Quando gli italiani sono il 20% dei bambini in classe, come fa una maestra a spiegare?».

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